Niente panico Ed evitiamo le quarantene

Gabriele

Canè

Ci mancava solo il 5: più forte dell’estate e dei vaccini, ma spesso più debole di un’influenza. Il Covid c’è ancora, viene in vacanza con noi, in ufficio, in autobus, negli ospedali. Fa vittime. Se fossimo nel 2021 potremmo suonare l’allarme. Oggi che siamo al quinto Omciron e al 90% di vaccinati, possiamo parlare di attenzione. Massima, ovviamente, per i più fragili e per i non vaccinati, oltre che nei luoghi al chiuso, come da protocollo che Governo e parti sociali stanno varando, con Ffp2 e misurazione delle febbre obbligatori. Ci sta. Se nelle prossime settimane gli italiani contagiati saranno 23 milioni, comunque molti di più di quelli ufficiali visto che in tanti si "tamponano" in casa per non finire sotto le grinfie dell’isolamento; se la cosa che sta più funzionando è il turismo, nazionale e internazionale, perché quasi due anni di clausura stanno sprigionando un’inarrestabile voglia di viaggiare, di fare cose; insomma, se la situazione è questa, forse sarebbe il caso di "normalizzare" il virus, di riprogrammare e rimodulare le misure di prevenzione. Equilibrio difficile, certo, ma che in giro per l’Europa dove Omicron 5 è cresciuto prima che da noi, hanno cercato e trovato. Usando più e meglio, la mascherina, ad esempio. Perché un positivo in buona salute deve stare in casa mentre potrebbe uscire indossando la Ffp2 a cautela assoluta del prossimo? Si dirà: chi controlla? Scusate, ma chi controlla che uno in quarantena stia in casa? Mica siamo in Cina dove c’è uno sgherro del regime ad ogni pianerottolo. E un turista straniero viene volentieri con la prospettiva di stare una settimana chiuso in albergo se è positivo? Allora, contro il Covid, vaccinazioni e massimo rigore. Mai abbassare la guardia, senza tenerla troppo alta però, per non prendere pugni nello stomaco. Che fanno male alle persone, e malissimo all’economia.