Mercoledì 24 Aprile 2024

Niente discoteche? Dilagano i rave Ressa di giovani alle feste abusive

Bologna, ritrovo con mille partecipanti. Da Nord a Sud, paura per nuovi focolai. Si balla ammassati e senza mascherine

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di Nicoletta Tempera

Sedici ore di musica non stop. A respirare e sudare vicini. In mille e forse anche qualcuno di più. Una marea, ripresa dall’elicottero dei carabinieri di Bologna, che ha volteggiato, per tutta la notte e la mattina, sopra i cieli del vecchio zuccherificio di Argelato. Capannoni pieni di masserizie abbandonate, amianto e rifiuti, immersi in una vasta area privata, circoscritta da un recinto, dove dalla mezzanotte di sabato e fino a ieri pomeriggio una festa abusiva ha tenuto svegli i residenti non solo del paese, ma anche del vicino San Giorgio di Piano, tanto era forte la musica techno sparata dalle casse. Quello dell’ex zuccherificio non è stato un evento isolato: anche a Rimini, dove si concludeva la Pink Week, e in un casolare di Ercolano, in provincia di Napoli, il popolo della notte, orfano delle discoteche ufficiali (e indubbiamente più sicure), si è dato appuntamento per ballare e sballare.

Il rave più affollato è stato quello che si è tenuto nel Bolognese. Che, ci tiene a spiegare la sindaca Claudia Muzic, "non è stato organizzato da gente del posto, per noi era assolutamente impossibile da prevedere. E ci preoccupa, perché in un momento come questo, nel mezzo di una pandemia che non si arresta, un assembramento così fa paura". E ha ragione la prima cittadina di Argelato a temere un esplosione di contagi collegata al party: infatti, tra le centinaia di ragazzi identificati, alla spicciolata, dai carabinieri fuori dall’ex zuccherificio, tre sono risultati in quarantena. Dovevano essere in casa, perché venuti a contatto con soggetti positivi al Covid. E invece sono ‘evasi’ per andare a ballare, fregandosene delle conseguenze, appiccicati come sardine, nell’ex area industriale.

La festa è iniziata che non era mezzanotte. E subito sono partite le prime chiamate ai militari dell’Arma. All’una di notte, i carabinieri della compagnia di San Giovanni in Persiceto, con l’ausilio dei colleghi di V Reggimento Emilia-Romagna e del IV Battaglione Veneto, una trentina in tutto, erano già davanti al vecchio stabilimento. Ma non sono entrati a spegnere la musica: dentro quello spazio, buio e labirintico, c’erano almeno mille persone. Troppo pericoloso, da un punto di vista dell’ordine pubblico, intervenire subito, per sgomberare l’area. Così i militari hanno preferito cinturare la zona con più posti di blocco, mentre in volo sullo zuccherificio si librava l’elicottero dell’Arma. E quando, ieri dopo pranzo, gli irriducibili hanno iniziato ad accusare segni di stanchezza e ad andarsene, li hanno fermati e identificati.

Uno a uno. Ed erano centinaia. Tutti si vedranno arrivare a casa la multa per violazione delle normative anti-Covid e la denuncia per invasione di terreni ed edifici. Ad alcuni sono state pure sequestrate piccole dosi di stupefacenti. Per i tre ‘evasi’ si prospetta anche un’altra denuncia, per la violazione dell’isolamento sanitario.

Movimentata pure la situazione nel Riminese. Qui circa 400 ragazzi si sono dati appuntamento in via Santa Cristina, nella zona del carcere, per prendere parte a una festa abusiva, interrotta alle 23,30 dall’intervento della polizia locale, che ha denunciato l’organizzatore. Lui aveva fatto tutto per benino: la municipale ha trovato allestiti una consolle per deejay e due punti bar; c’erano il braccialetto per l’ingresso e pure un parcheggiatore. Così i vigili hanno chiesto il supporto della Questura, per intervenire spegnendo la musica, allontanando i presenti e multandone alcuni. Sono stati sequestrati pure 3mila euro. Un’altra festa abusiva è stata impedita a Riccione, con multa e contestuale chiusura per cinque giorni alla discoteca ‘Musica’, dove sono arrivati i carabinieri.

A Ercolano, infine, verso le 3, sempre i militari dell’Arma hanno bloccato il rave party con un centinaio di ragazzi in un casolare. Una ventina gli identificati, cinque come organizzatori. Non mancava niente per lo sballo: c’erano hashish, ecstasy, anfetamina, marijuana e pure un francobollo di lsd.