Giovedì 18 Aprile 2024

Niente balletti, il Terzo polo fa solo politica

Pier Francesco

De Robertis

La novità più interessante di questa fase politica un po’ sghemba, sempre in attesa di qualcosa, con una maggioranza che cerca di trovare la quadra a volte riuscendoci e a volte meno, un Pd avvitato ormai su se stesso e ancora per un mese almeno in balia degli eventi, un Movimento 5 Stelle immobile in una ridotta identitaria ma sostanzialmente autoescludente, la novità più interessante, dicevamo, è l’attivismo del Terzo polo. Movimentismo connaturato ai suoi leader? Voglia di tornare nella stanza dei bottoni dalla porta di servizio? Semplicemente politica. Nei cui corsi base si insegna proprio la tecnica di opposizione che Renzi e Calenda stanno adottando in questo momento: non limitarti a una contestazione vuota che è solo testimonianza fine a se stessa, ma insinuati nelle contraddizioni degl avversari, se riesci falle esplodere, cerca di ottenere al massimo dalla fase che hai di fronte.

I terreni sui quali RenziCalenda stanno cercando di entrare nel gioco sono la giustizia e le riforme. Proprio quelli sui quali sia Pd sia 5S hanno deciso di stare alla finestra. Sulla giustizia la comune sensibilità "garantista" con il ministro Nordio e specie con Forza Italia ha prodotto alcune importanti aperture sul tema della riforma prossima ventura, che guarda caso hanno portato anche all’intesa sull’elezione di un avvocato "leghista" (ma ben noto anche ai renziani) al Csm con il decisivo appoggio di AzioneIv. Sulle riforme la sponda che il Terzo polo sta prospettando alla ministra Casellati sull’elezione diretta del premier è importante perché così la maggioranza può dire che "non facciamo colpi di mano visto che una parte dell’opposizione è con noi". Tutte e due i temi permettono al Terzo Polo di guadagnarsi agibilità politica. La traversata nel deserto sarà lunga, ma affrontarla dal centro della scena e non dalle quarte file dell’opposizione è certamente un vantaggio.