Giovedì 18 Aprile 2024

Nicoletta come Hachikò, da 10 anni veglia la tomba del padrone

Ischia, l'anziana cagnolina va ogni giorno al cimitero dov’è sepolto il suo Alfred. Il custode: "All’inizio non capivo cosa volesse, poi ha riconosciuto la foto sulla lapide e torna sempre"

Nicoletta, l'anziana cagnolina che veglia il suo padrone al cimitero di Ischia

Nicoletta, l'anziana cagnolina che veglia il suo padrone al cimitero di Ischia

Ischia, 12 febbraio 2019 - Alla mente balza subito la storia di Hachikò, il cane giapponese di razza Akita, famoso per la fedeltà nei confronti del suo padrone, il professor Hidesaburò Ueno, un agronomo giapponese. Dopo la morte improvvisa di Ueno, Hachikò si recò ogni giorno, per quasi dieci anni, ad attenderlo, invano, alla stazione dove l’uomo prendeva abitualmente il treno per recarsi al lavoro. La vicenda ebbe un enorme clamore e ben presto Hachikò divenne, in Giappone, un emblema di affetto e lealtà, tanto da meritarsi una statua e, negli anni, la sua storia divenne il soggetto di un film.   La favola triste di Nicoletta somiglia a quella di Hachikò, solo che stavolta lo scenario non è la stazione di Shibuya, ma il cimitero di Panza, una piccola frazione del Comune di Forio d’Ischia. Qui, nel camposanto che si affaccia sul mare blu dell’Isola Verde, c’è un cagnetta che da dieci anni si reca ogni giorno sulla tomba di Alfred, l’uomo di origine tedesca che era stato il suo padrone. Nicoletta ha 14 anni, ma nonostante l’età avanzata (la vita media di un cane è di 15-17 anni), si accuccia in un angolo accanto alla tomba e la veglia, con quello che si potrebbe definire uno sguardo malinconico e addolorato.   La sua dedizione ha commosso il personale del cimitero che, insieme ad alcuni residenti e alla Lega Animali, si è preso cura di Nicoletta e ha lanciato un appello, diventato subito virale. "Nonostante siano passati tanti anni nel suo cuore sono ancora vividi i ricordi felici con il suo compagno di vita. Invitiamo i turisti e i residenti a prendersi cura di lei nella vecchiaia e a non lasciarla sola, così come lei non ha lasciato solo chi l’ha tanto amata".

La ‘veglia a quattro zampe’, come l’hanno definita subito gli ischitani, diventa perciò un simbolo dell’attaccamento, tanto che in alcune cartolerie dell’isola gira, in occasione della festa degli innamorati, il 14 febbraio, una cartolina che immortala la cagnetta, una meticcia, accovacciata sulla lapide. "Come Nicoletta e Alfred, innamorati per sempre", recita la cartolina.  "All’inizio, una decina di anni fa, la vidi entrare nel cimitero e girovagare – racconta Nicola, l’ex custode del camposanto –. Non capivo cosa volesse quella piccola randagia. Poi, quasi riconoscendo la foto sulla lapide, si fermò sulla tomba. Da allora viene a tenergli compagnia. Con il tempo abbiamo provveduto quasi ad adottarla. Dandole da mangiare e offrendole un riparo durante i brevi inverni dell’isola".   Già qualcuno pensa al dopo-vita di Nicoletta. "Dovremmo dedicarle una statua, come è avvenuto per Hachikò, in modo che la sua affezione e la sua dedizione diventino una memoria per gli isolani, ma anche per milioni di turisti che, estate dopo estate, affollano l’isola", dice uno dei commercianti di Panza.