Nessuno tutela I sindaci in balìa delle inchieste

Migration

Guido

Bandera

Alla fine Stefania Bonaldi è innocente. La sindaca di Crema a giugno del 2021 aveva ricevuto un avviso di garanzia per lesioni colpose. Un bambino (nell’ottobre del 2020) si era chiuso il dito in una porta a scuola e l’"atto dovuto" era diventato un’inchiesta penale. La sostanza dell’ipotesi era che in quanto primo cittadino lei avrebbe dovuto sapere e forse prevenire. Un’idea così improbabile che, imprevista e rumorosa, scattò la rivolta dei sindaci. Proteste da Milano a Firenze, per dire basta alla vita impossibile dei malcapitati in fascia tricolore, inseguiti da indagini ed esposti al punto da esserne paralizzati.

Poi, l’oblio e oltre sei mesi di silenzio. Di ieri, la notizia della scelta del gip: archiviazione. "Non è stata individuata alcuna condotta omissiva in rapporto causale con le lesioni subite dal piccolo", scrive il giudice in legalese stretto. Tradotto: Stefania Bonaldi non è colpevole. Impossibile attribuirle "una colpa specifica o generica".

Devo confessare che un po’ ce l’aspettavamo. Solo che ci abbiamo messo, nel frattempo, mesi di verifiche, carte, atti, soldi pubblici per il lavoro delle cancellerie e dei magistrati, marche da bollo e spese legali. Il tutto per decidere, celermente secondo i tempi medi della giustizia, qualcosa che appariva abbastanza ovvio. Non che l’intervento "dovuto" della procura abbia poi effettivamente smosso l’elefante burocratico e dato giustizia alla famiglia del piccolo ferito (in modo serio), perché pare che l’assicurazione non abbia neppure risarcito.

Prima di schierare subito i plotoni d’assalto contro la magistratura e le sue colpe, invocando il ritorno del primato della politica, è bene però fare due osservazioni banali anche su questo fronte. Dopo l’indignata protesta dei sindaci e i solenni impegni presi in modo solenne da partiti di ogni specie e colore, semplicemente non è successo nulla. Non una virgola della legge è stata cambiata. "Quindi i sindaci restano alla mercé di imputazioni ingiuste e intollerabili", conclude la Bonaldi. Il che non è esattamente bello, ma molto istruttivo.