"Nessun allarmismo, il vaccino Astrazeneca è sicuro". Pregliasco: dobbiamo andare avanti

Il virologo rassicura: "Meno casi avversi di quelli avuti nelle sperimentazioni"

Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano

Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano

ROMA - Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano, risponde a Qn sul caso del giorno.

Professore, perché un comune cittadino dovrebbe sentirsi garantito dal vaccino AstraZeneca dopo il ritiro dei lotti sospetti in nove paesi europei?

"Perché è la prova di quanto l’Ema e i regolatori nazionali siano sensibili alle ragioni della sicurezza e della salute dei cittadini. Il rilascio delle autorizzazioni, pur velocizzato, è stato rigoroso. E qualora emergano casi meritevoli di indagine, le autorità intervengono immediatamente, anche quando – come in questo caso – gli eventi avversi sono numericamente esigui. Stiamo parlando di 30 tremboembolie su 5 milioni di dosi inoculate. È una quota davvero minima: in linea, se non inferiore, alle casistiche rilevanti che caratterizzano la sperimentazione e l’autorizzazione di qualsiasi farmaco".

In attesa dei controesami, Danimarca, Norvegia e Islanda hanno congelato tutte le somministrazioni AstraZeneca. L’Italia e altri Paesi hanno ritirato solo i lotti sospetti. Ogni lotto fa storia a sé?

"Teoricamente sì. La differenze possono dipendere dagli eccipienti o dalla gestione della catena del freddo. Ma anche un vaccino non perfettamente conservato – e qui lo dico per pura ipotesi – al limite perderebbe parte della sua efficacia, difficilmente diventerebbe tossico".

Quindi AstraZeneca è sicuro?

"Ne sono convinto. E al netto di una narrazione sfortunata, mostra nell’uso reale un’efficacia superiore alle previsioni. Con le varianti che imperversano, sarebbe assurdo non sfruttarlo".