Martedì 23 Aprile 2024

Bari, neonato abbandonato davanti a una chiesa. Accanto un biglietto: "Chiamatelo Luigi"

Il neonatologo del Policlinico: "Un atto d'amore dei genitori e un segnale di speranza"

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Bari, 19 luglio 2020 - "Mamma e papà ti ameranno per sempre". Poche parole, scritte su un bigliettino, e un neonato, da chiamare "Luigi". E' quello a cui si è trovato di fronte questa mattina il parroco don Antonio Ruccia, della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere di Poggiofranco a Bari. Il piccolo è stato lasciato all'interno della culla termica installata dal parroco proprio per accogliere quei neonati, che i genitori naturali decidono di non tenere. 

"Non parlerei di abbandono, è stato un atto di amore quello dei genitori, che hanno lasciato il proprio figlio in un posto dove erano sicuri che sarebbe stato accolto e curato", dice il professore Nicola Laforgia, primario del reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari, commenta il ritrovamento del neonato all'interno di una chiesa di Bari. "Il piccolo sta benissimo - prosegue Laforgia - è stato visitato e non abbiamo rilevato alcuna problematica. Inutile raccontare l'emozione dei colleghi che erano di turno, è la prima volta che quella culla, installata qualche anno fa (in chiesa, ndr), viene utilizzata e io voglio vederci un segnale di speranza. La culla si è riempita in un momento particolare per tutti noi, per quello che abbiamo vissuto durante la fase acuta della pandemia. Per diversi motivi io leggo in questa storia un segnale di speranza che ci arriva".

Poi aggiunge "non mi piace parlare di abbandono, perché i genitori non lo hanno lasciato il piccolo in un posto qualunque, lo hanno portato in un luogo sicuro, gli hanno dato una possibilità a questo bimbo: è come se oggi rinascesse una seconda volta. A mio avviso si tratta di un atto di amore, non voglio nemmeno immaginare quanto sia stata sofferta e dolorosa la loro scelta".