Nel 2021 un lockdown farsa. Google smaschera gli spostamenti

Restrizioni simili all’anno scorso, ma tanti italiani in giro. Ecco l’analisi della posizione degli smartphone

Controlli sugli spostamenti (Ansa)

Controlli sugli spostamenti (Ansa)

Il primo lockdown non si scorda mai. Gli italiani delle zone rosse, nonostante le regole stabilite dal governo per la serrata degli ultimi mesi fossero (quasi) le stesse di quelle approvate all’inizio dell’emergenza nel 2020, hanno voluto esorcizzare l’incubo di aprile e maggio dell’anno scorso. In che modo? Uscendo e spostandosi di più rispetto a quanto fatto nei mesi più tragici della pandemia. Il cambio di atteggiamento verso le restrizioni è stato tangibile in questo 2021: le attività che hanno potuto rimanere aperte sono state di più rispetto alla sospensione massiccia della scorsa primavera, e ci si è spostati di più per lavorare, per fare sport, ma anche per incontrare altre persone, anche se in quest’ultimo caso nella maggior parte dei casi le regole non l’avrebbero consentito.

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La prova che gli spostamenti sono aumentati in modo importante arriva da Google mobility, lo strumento del motore di ricerca che aggrega i movimenti nello spazio e nel tempo delle persone che vengono raccolti dai dispositivi digitali alla voce ’Cronologia delle posizioni’. Già dal marzo 2020, il motore di ricerca ha messo a disposizione report con dati aggregati e anonimi raccolti in moltissime città e aree di tutto il mondo. I dati sono divisi sulla base degli ambiti della vita quotidiana: spostamenti verso luoghi di lavoro, verso hub di trasporto pubblico, verso parchi, luoghi dedicati al tempo libero come ristoranti o cinema. Infine, viene tracciata anche la permanenza in casa.

Dai dati sugli spostamenti verso i luoghi di lavoro sembra che le limitazioni abbiano avuto un effetto sugli spostamenti solo nei mesi del lockdown di un anno fa. Dal 1 maggio 2020, con un -72% rispetto al periodo pre-pandemia, gli spostamenti per lavoro sono aumentati e sono rimasti a un livello piuttosto stabile, intorno al 20% in meno rispetto al periodo di riferimento pre-pandemia. Il picco del calo nel lockdown 2021 è stato il 6 aprile scorso con un meno 36%. Milano il 10 aprile 2020 aveva registrato un -76%, mentre quest’anno si è fermata a -43%. Bologna il 30 marzo 2020 era arrivata a 70% di movimenti in meno, invece il 3 aprile scorso ha visto ’solo’ un 39% di spostamenti in meno. Anche Firenze è su valori simili: -72% il 31 marzo 2020 e -39% lo scorso 2 aprile.

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Le restrizioni hanno avuto effetti più visibili sul grafico degli spostamenti in zone residenziali, che visualizza la permanenza nelle case: durante la Pasqua 2020 si è toccato il picco col 30 per cento di permanenza nelle abitazioni in più rispetto al periodo pre pandemia. A gennaio 2021, complice anche l’inverno, si è tornati a un più 22%, mentre durante la Pasqua scorsa il picco è stato del 15 per cento. Confrontando le due primavere, nel 2020 il record di permanenza in casa l’ha raggiunto Bologna il primo maggio col 47% in più, mentre quest’anno il primato è andato a Pordenone il 5 aprile col 29% in più di persone in casa. Maglia nera, invece, al Sud con Foggia il 19 aprile 2020 che ha visto un più 20% e Brindisi che ha raggiunto ’solo’ il più 3% rispetto a prima della pandemia.

Anche gli spostamenti verso luoghi legati al tempo libero – ristoranti, bar, centri commerciali, parchi a tema, musei, biblioteche e cinema – non hanno mai più raggiunto i livelli di marzo e aprile 2020. Nelle ultime settimane sono stati mediamente il 40% in meno rispetto al periodo di riferimento. Le variazioni da città a città nell’ultimo lockdown sono state ampie: a Cagliari il record con -87% mentre a Trapani si è tornati quasi ai periodi pre Covid con un meno 11%. Nel 2020 invece in ogni latitudine si rispettavano le regole in modo uniforme: Ragusa registrava un -96% e Ferrara, la città con più spostamenti, un -73%. Anche per i trasporti (spostamenti verso stazioni ferroviarie, della metropolitana e degli autobus) il discorso è lo stesso: la forbice si è allargata nel 2021 (Frosinone con -85% il 213 e Messina con +4% il 64) rispetto al 2020 (Bologna -90% il 293 e Crotone -57% il 104).