Strage scuola Texas, negli Stati Uniti più armi che abitanti

Diciannove bambini uccisi, morte le due maestre e il killer 18enne. L’ira di Biden: è ora di affrontare la lobby delle pistole. Il Paese spaccato sulla libera vendita. E dopodomani proprio in Texas l’assemblea annuale della Nra, parla anche Trump

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di Giampaolo Pioli

I morti di Uvalde in Texas sono diventati 21. Tutti bambini trucidati in classe insieme alle loro insegnanti. Un’intera comunità ispanica distrutta in un’America sgomenta, ma che non vuole trovare risposte. La strage di Columbine del 1999 è finita in archivio. Le lacrime di Obama per il massacro di Sandy Hook 10 anni fa si sono asciugate. Quelle di Biden per la carneficina in un supermercato di Buffalo nello Stato di New York solo pochi giorni fa e ieri le piccole bare a Uvalde non portano da nessuna parte. I massacratori sono giovani diciottenni che possono liberamente comprare un’arma da guerra ma non possono bere fino a 21 anni. L’America sembra ormai da troppi anni un Paese "paralizzato dalla violenza". Il Congresso non sa trovare un’intesa per irrigidire le norme sul possesso delle armi. In tutti gli Stati Uniti ce ne sono 400 milioni in circolazione. Più dell’intera popolazione americana: 331 milioni di abitanti. E in Texas le armi legalmente detenute sono più di 1 milione.

A difendere ostinatamente il secondo emendamento della Costituzione non sono solo i repubblicani pistoleri del Texas, ma anche molti democratici. Quella delle pistole e dei mitragliatori in libera vendita è una piaga nazionale e senza controlli, alla quale si è aggiunta negli anni di Trump la componente razzista e del suprematismo bianco. La bandiera a mezz’asta alla Casa Bianca è un segno di resa. L’ultimo sterminio nella scuola elementare di Uvalde a opera di Salvador Ramos, ragazzino balbuziente che si riteneva vittima del bullismo dei compagni, non ha comunque fermato il grande raduno del Nra (National rifle association) che si terrà da venerdì a Houston col titolo ’Patrioti per un fine settimana di libertà’ per celebrare le armi da fuoco e il secondo emendamento. Donald Trump terrà anche un discorso a Houston per rimarcare il diritto degli americani a portare la pistola, ma il Secret Service ha deciso che saranno vietate le armi, per la sicurezza dell’ex presidente.

La "carneficina" commessa alla scuola elementare di Uvalde, in Texas, richiede una risposta forte e richiede soprattutto il "coraggio" di dire basta e opporsi alla lobby delle armi. La collera di Joe Biden non fa che montare di fronte all’ennesima strage di innocenti provocata da un ragazzo che per il suo diciottesimo compleanno si è regalato due fucili d’assalto, acquistandoli legalmente. "Sono stufo. Dobbiamo agire. E non venitemi a dire che non possiamo avere un impatto", tuona Biden rivolgendosi agli americani e a quel Congresso incapace di trovare un compromesso su una legge di buon senso che regoli le armi. "È il momento di agire, di trasformare il dolore in azione" perché, insiste, "possiamo e dobbiamo fare di più". La potente lobby pro-armi Nra – rivolgendosi indirettamente a Biden – si è scagionata da ogni responsabilità nello spaventoso massacro, denunciando "l’atto di un criminale isolato e disturbato".