"Negli ospedali vaccinati 400mila impiegati" Medici furiosi: schiaffo a chi rischia davvero

L’accusa di Anelli, presidente della Federazione degli Ordini: gli amministrativi non sono in pericolo, noi abbiamo già avuto 300 morti

ROMA

"Quasi 400mila dosi di vaccino anti-Covid sono state iniettate a personale non sanitario e non appartenente ad aree a rischio: si tratta, presumibilmente, di personale non sanitario che lavora negli ospedali, come gli amministrativi. Ma avrebbero dovuto essere in coda" ai medici, "inclusi odontoiatri e liberi professionisti non previsti invece nella prima fase della campagna. Inaccettabile".

È l’ultima denuncia di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici. Dopo la polemica sugli specializzandi, che erano stati tenuti in fondo alla fila perché non dipendenti, le segnalazioni si moltiplicano, proprio ora che Pfizer ha annunciato tagli (unilaterali) e AstraZeneca una riduzione della capacità produttiva ancora prima di partire. Questo mentre sono ormai trecento i medici morti di Covid, l’ultima vittima a Reggio Calabria. Nell’elenco anche chi era a pochi giorni dal vaccino.

Anelli cita i dati del ministero aggiornati alle 20 del 22 gennaio: "Ben 397.583 dosi sono state iniettate a personale non sanitario. Solamente 790.251 sono quelle somministrate agli operatori sanitari, su un totale di 1.312.275". Ma il settore conta "un milione e mezzo di professionisti, quindi con la campagna siamo poco più che a metà strada – è allarmato il presidente –. Non si può fare distinzione tra chi lavora nel pubblico e nel privato. È necessario quanto prima che tutti i medici siano vaccinati".

Venerdì Giovanni Leoni, numero due della Fnomceo e presidente dell’Ordine a Venezia, ha scritto a tutte le Asl per capire: cosa significa "personale non sanitario"? La definizione, piuttosto criptica, compare sul sito del ministero (che ieri alle 20, con dati aggiornati alle 16.28, abbassava il numero dei non sanitari vaccinati a 321. 227). Si chiede Leoni: "Come li hanno scelti? Perché li hanno inseriti in questa prima fase? Non c’è traccia di quella categoria nel piano strategico. Tutto questo è inspiegabile. Devono chiarire. Anche perché una scelta così porta a un ritardo nella vaccinazione di chi è davvero a rischio. Pesante".

Il documento ministeriale, aggiornato al 12 dicembre, alla voce categorie prioritarie elenca: operatori sanitari e socio-sanitari in prima linea, sia pubblici che privati accreditati; residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; persone di età avanzata. Fine.

Da nord a sud, non si salva nessuno. Sono arrivati i Nas anche a Modena, per alcune dosi avanzate a fine giornata e somministrate a parenti (se non utilizzate avrebbero dovuto essere buttate via). Il caso si è chiuso per ora con due medici e un volontario sospesi. Ma i carabinieri stanno acquisendo elenchi da molte Regioni.

Dall’altro capo d’Italia Silvestro Scotti, presidente Fnomceo di Napoli, è tra quelli che si sono messi in coda sotto l’acqua – "per tre ore e mezzo" – per farsi vaccinare. Ma è vero che c’erano infiltrati anche lì? "Veramente mi risulta che ci abbia provato una troupe televisiva, che però è stata individuata". Furbi e amici degli amici a parte, c’è un problema di trasparenza. "Trovo abbastanza strano che al nord l’età media dei vaccinati sia così bassa, tanti 20-30enni e 30-40enni", è perplesso. Poi si chiede: "Immaginiamo se domani si dovesse ammalare un medico non vaccinato, rispetto a un amministrativo che riceve adesso anche la seconda dose. Se quel medico fa una denuncia penale al direttore generale, ha assolutamente ragione".

Rita Bartolomei