'Ndrangheta: preso il boss Cosimo Gallace. Il video del bunker dove era nascosto

Uno specchio e una falsa parete celavano il nascondiglio

Il nascondiglio di Gallace

Il nascondiglio di Gallace

Guardavalle, 7 ottobre 2021 - Si nascondeva in un bunker il boss della 'ndrangheta Cosimo Damiano Gallace, uno spazio ricavato dietro una parete della camera da letto. I carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro lo hanno trovato e arrestato a Isca sullo Ionio, con un intervento attuato dal Gis supportato dai Carabinieri dallo Squadrone Eliportato "Cacciatori Calabria". Gallate, 60 anni, era latitante a un anno, ricercato perché deve scontare 14 anni di carcere per associazione mafiosa. 

La cattura è avvenuta dopo una lunga e minuziosa perquisizione, l'accesso al bunker era celato da una falsa parete sotto una scacchiera. La porta del nascondiglio, collegata a un congegno meccanico, poteva essere aperta esclusivamente ruotando uno dei tre pomelli, quello centrale, di un adiacente attaccapanni a muro. Gallace, una volta scovato, non ha opposto resistenza. Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati 1 trolley contenente circa 35mila euro in contanti, 1 tablet, 9 telefoni cellulari di cui 2 danneggiati dall'interessato prima di essere scoperto nel bunker, varie sim non ancora attive e l'hard disk dell'impianto di videosorveglianza con monitor a fianco alla tv in sala da pranzo per controllare 24 ore su 24 l'area esterna all'abitazione, tra l'altro dotata di allarme e di cane da guardia di grossa taglia. 

Gallace

Cosimo Gallace, boss dell'omonima 'ndrina di Guardavalle con articolazioni ad Anzio e Nettuno, in provincia di Roma, nonché in Lombardia, Piemonte e Toscana, era ricercato dal 25 novembre 2020 per l'esecuzione di un ordine di carcerazione, emesso dalla Corte d'Appello di Roma, in quanto condannato a 14 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. A suo carico pende anche un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 15 marzo 2021 dal Gip del Tribunale di Catanzaro per indagini coordinate dalla Dda di Catanzaro sempre con riferimento al reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Per aver preso parte alla cosiddetta "strage di Guardavalle" ha scontato complessivamente, a partire dai primi anni '90, più di vent'anni di carcere.

Di Costanzo

"La presenza di latitanti liberi sul territorio è un segno di forza per l'organizzazione criminale, invece oggi abbiamo dato un segno di forza dello Stato e della giustizia". Lo ha detto il tenente colonnello Roberto Di Costanzo, comandante del Reparto Operativo provinciale del comando provinciale dei carabinieri di Catanzaro.

Di Costanzo ha spiegato che "la cattura dei latitanti, insieme all'aggressione ai patrimoni e ai controlli del territorio, rappresentano la strategia vincente per combattere la criminalità organizzata". E sul profilo del clan: "La cosca Gallace è molto importante e influente nel panorama della 'ndrangheta, oltre a operare a Guardavalle è attiva anche in alcuni comuni del Basso Ionio Catanzarese e Alto Ionio Reggino, oltre ad avere collegamenti anche nel Lazio e in altre città del Nord e Centro Italia"