'Ndrangheta, maxi blitz: 100 arresti. Sequestrata una tonnellata di coca

Operazione della Polizia tra Calabria, Lombardia e Toscana. Indagato anche ex sindaco del Comasco

Un momento del blitz anti-ndrangheta delle forze dell'ordine (Archivio)

Un momento del blitz anti-ndrangheta delle forze dell'ordine (Archivio)

Roma, 16 nov. - Oltre una tonnellata di cocaina è stata sequestrata nel corso delle indagini che hanno portato a una maxi operazione anti 'ndrangheta della Polizia di Stato, conclusasi con l'esecuzione di oltre 100 misure cautelari in tutta Italia. La droga veniva importata dal Sud America.

Le Squadre mobili di Reggio Calabria, Milano, Firenze e Livorno, con il coordinamento del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, hanno eseguito oltre 100 misure cautelari emesse dalle procure distrettuali antimafia di Reggio Calabria, Milano e Firenze, a conclusione di articolate indagini che hanno riguardato esponenti della 'ndrangheta operanti in stretto raccordo tra loro, in diverse regioni.

L'operazione ha riguardato soggetti di origine calabrese provenienti dalla Piana di Gioia Tauro, presunti appartenenti alla cosca Molé, attivi anche in Lombardia e in Toscana, e con ramificazioni internazionali. I reati contestati a vario titolo sono associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, autoriciclaggio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, produzione, traffico e cessione di sostanze stupefacenti, usura, bancarotta fraudolenta, frode fiscale e corruzione.

Il filone milanese delle indagini è stato condotto dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Como. Risultano indagati anche l'ex sindaco di Lomazzo (Como) Marino Carugati e anche un ex assessore della giunta che era guidata dal primo cittadino, entrambi, tra l'altro, già condannati per bancarotta. Lo ha precisato il procuratore aggiunto della Dda milanese Alessandra Dolci nella conferenza stampa in Procura a Milano. Dolci ha messo in luce i "rapporti" tra il clan, attivo in Lombardia soprattutto tra le province di Varese e Como, e "ex pubblici amministratori", ossia i due indagati.