Protesta Ncc a Roma, alta tensione. Bruciata bandiera del M5s

Un vigile è stato "accerchiato" rischiando il linciaggio. Motivo della protesta una legge che, secondo i contestatori, metterebbe a rischio centinaia di posti di lavoro

Roma, bruciata la bandiera del Movimento 5 Stelle (Ansa)

Roma, bruciata la bandiera del Movimento 5 Stelle (Ansa)

Roma, 18 dicembre 2018 - Tensioni a Roma. Infuria la protesta degli Ncc, i noleggiatori con conducente scesi in piazza contro l'entrata in vigore, dal primo gennaio, di una legge che - a loro dire - metterebbe a rischio centinaia di posti di lavoro. Secondo quanto si apprende, una delegazione ha incontrato il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi,  per cercare una mediazione, ma non sarebbe stata raggiunta un'intesa. Gli autisti, infatti, non reputano sufficiente la deroga che è stata proposta e che prevede che possano operare - senza dover rientrare dopo ogni trasporto - soltanto in ambito provinciale. Il sit-in si è spostato quindi davanti a Palazzo Madama, dove una bandiera del Movimento 5 Stelle è stata bruciata. Inoltre, un vigile sarebbe stato accerchiato, rendendo necessario l'intervento delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. 

BANDIERA BRUCIATA, VIGILE ACCERCHIATO - Il sit-in, iniziato questa mattina nelle piazze romane,  si è spostato in direzione Senato, dove alcuni noleggiatori Ncc, al grido di "buffoni, buffoni", hanno bruciato e calpestato una bandiera del Movimento 5 Stelle. Nel mirino, in particolare, il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, accusato di aver "fatto marcia indietro" e di favorire la "lobby" dei tassisti. Secondo quanto si apprende da fonti della polizia locale, ci sarebbe stata anche una "caccia" al vigile da parte dei manifestanti. Un agente sarebbe stato accerchiato da una trentina di persone rischiando il linciaggio. Sono dovute intervenire le forze dell'ordine in tenuta antisommossa per metterlo a riparo. Tutto sarebbe nato quando qualcuno ha detto che i vigili stavano facendo delle multe ad alcune loro auto ferme in divieto di sosta. A quel punto una trentina di persone si sarebbe avvicinata all'agente accerchiandolo e insultandolo.

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PER COSA PROTESTANO - Gli autisti protestano contro la norma che prevede l'obbligo di rientro in rimessa alla fine di ogni trasporto e quindi l'impossibilità di accettare eventuali corse dopo un servizio, come succede invece normalmente per i taxi. "Il viceministro Rixi, nonostante abbia detto di capire la nostra posizione - ha raccontato un autista Ncc dalla piazza - ci ha fatto capire che non riusciamo a raggiungere un accordo perchè questo scontenterebbe i conducenti di taxi. E questo non lo accettiamo. Abbiamo prima bloccato piazza Venezia e Corso Rinascimento, e adesso siamo sotto al Senato e aspettiamo di essere ricevuti dalla presidente Casellati. la nostra protesta non finisce qui". 

IL PASSO DEL GOVERNO  - La maggioranza ha anche tentato una mediazione. Un emendamento dei relatori, depositato in commissione Bilancio al Senato e non ancora votato, prevede che gli Ncc possano operare senza dover tornare sempre in rimessa, ma solo in ambito provinciale. La deroga è prevista solo se nel 'foglio di servizio' già sono indicate "più prenotazioni oltre la prima". Il passo di avvicinamento è stato giudicato "non ancora sufficiente" dagli Ncc che contestano. Nell'emendamento si prevede anche lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo "archivio informatico pubblico nazionale" che registrerà tutte le licenze anche dei taxi. 

SALVINI: "VEDIAMO DI TROVARE MEDIAZIONE" - "Io ascolto tutti, passo la metà del mio tempo ad ascoltare e vediamo di trovare una mediazione". È quanto ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando la manifestazione degli Ncc a Roma. "Vediamo come possiamo far valere le ragioni dei lavoratori a parità di condizioni con gli altri. Ma - ha aggiunto - quando bruci bandiere non è mai un segnale di costruzione".