Giovedì 18 Aprile 2024

Naufrago morto, il giallo delle ferite

Naufrago morto, il giallo delle ferite

Naufrago morto, il giallo delle ferite

L’autopsia sul corpo di Davide Calvia, il 38enne sassarese morto nel naufragio di una barca nel Golfo dell’Asinara, il cui corpo è stato ritrovato dieci giorni dopo in una insenatura vicino a Castelsardo, ha rilevato la presenza di politraumi. Ferite profonde non compatibili — secondo i primi risultati dell’autopsia — con l’urto di un’imbarcazione sugli scogli. Dopo essere rimasto per dieci giorni in balia del mare, al momento del suo ritrovamento, sabato scorso, Calvia era irriconoscibile: i familiari lo hanno identificato solo dai tatuaggi. Per capire se il 38enne sia morto per annegamento o per i politraumi bisognerà aspettare i risultati finali dell’autopsia. Calvia era naufragato la sera del 12 aprile, quando la barca con cui stava facendo una battuta di pesca nel Golfo dell’Asinara con il cugino, Giovannino Pinna, 35 anni di Sassari, era affondata. I due avevano lanciato l’Sos prima di gettarsi in mare. Pinna era stato ritrovato 24 ore dopo su una spiaggia di Marritza, in condizioni critiche. Ora è indagato dalla Procura per naufragio colposo. Si indaga per chiarire gli aspetti della vicenda, a iniziare dalla barca utilizzata dai due cugini: una delle ipotesi è che possa essere un’imbarcazione rubata dal porto di Porto Torres proprio il 12 aprile.