L’imbarcazione di legno che si è distrutta vicino alle coste calabresi: i resti sono sulla spiaggia.A sinistra, la camera ardente allestita a Crotone: i superstiti e i parenti delle vittime pregano insieme

Il barcone si è distrutto vicino alle coste calabresi: i resti sulla spiaggia (Ansa)

Crotone, 2 marzo 2023 - ​Un buco nero di quasi sei ore. Dentro cui è stato ora allestito il ring delle responsabilità. Da una parte Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che punta il dito: vi abbiamo avvisato alle 23 che c’era un barcone a 40 miglia. Dall’altra la Guardia Costiera che replica: nessuno ci ha avvertito fino alle 4 e mezza di domenica. Ore durante le quali il viaggio di 180-200 disperati, provenienti da Iraq, Siria e Afghanistan e partiti dalle coste turche, si è trasformato in tragedia, la più grande mai avvenuta nello Jonio in tempi moderni. Intanto il gip convalida l’arresto di due scafisti.  Comandante, non si poteva fare davvero nulla? "Le operazioni le conduce la Guardia di finanza finché non diventano Sar (dall’inglese search and rescue, ricerca e soccorso, ndr )". A parlare è Vittorio Aloi, 57 anni, capitano di vascello e comandante della Guardia costiera di Crotone dal 16 settembre 2020. Non toccava a voi della Capitaneria uscire in mare? "Dovreste conoscere i piani, gli accordi che ci sono a livello ministeriale, le regole d’ingaggio dipendono non solo dal ministero di competenza, ma anche dal Viminale". Però può farci una sintesi, al di là del burocratese. "Dall’imbarcazione non sono arrivati segnali di emergenza. Per questo motivo l’operazione non è stata trattata come operazione di salvataggio, ma come operazione di polizia, law enforcement, coinvolgendo non le motovedette della Guardia costiera, ma quelle della Guardia di finanza". E queste ultime sono tornate in porto, onde troppo alte. È così? "A noi risulta che domenica il mare fosse forza 4, le motovedette più grandi avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8. Adesso c’è un intricato discorso di ricostruzione dei fatti del quale non mi posso permettere di anticipare le conclusioni perché non ci siamo nemmeno arrivati. Stiamo rifacendo tutto il percorso dei fatti e poi riferiremo all’autorità giudiziaria. Posso solo aggiungere una cosa: a noi non è arrivato alcun allarme prima delle 4.30 come ha spiegato anche la nota diramata dalla Guardia costiera nazionale". Converrà che qualcosa non ha funzionato nella notte tra sabato e domenica, e che quei poveretti si potevano salvare se i soccorsi in mare fossero stati tempestivi. "C’è un’inchiesta della procura, ma non riguarda noi. Riguarda in generale l’andamento dei fatti. Se e quando saremo chiamati a dare la nostra versione con atti alla mano, brogliacci di telefonate delle comunicazioni che ci sono state, noi chiariremo. Certo, tutto si poteva fare per evitare una tragedia del genere, stiamo facendo approfondimenti interni anche noi". Come uscite da questa strage? "Mi dispiace leggere che non avremmo fatto il soccorso. Sono molto provato umanamente e anche molto amareggiato. Ne puoi salvare centomila, ma poi un solo bambino o una famiglia che non riesci a salvare ti fa sembrare inutile il tuo lavoro. Crediamo di aver operato anche in questo caso secondo le regole d’ingaggio, professionalmente mi sento a posto".

Cronaca

Crotone, 2 marzo 2023 -&nbsp;​Un <a href="https://www.quotidiano.net/cronaca/naufragio-crotone-cosa-e-successo-1.8543572" target="_blank">buco nero di quasi sei ore</a>. Dentro cui è stato ora allestito il ring delle responsabilità. Da una parte Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che punta il dito: vi abbiamo avvisato alle 23 che c’era un barcone a 40 miglia. Dall’altra la Guardia Costiera che replica: nessuno ci ha avvertito fino alle 4 e mezza di domenica. Ore durante le quali il viaggio di 180-200 disperati, provenienti da Iraq, Siria e Afghanistan e partiti dalle coste turche, si è trasformato in tragedia, la più grande mai avvenuta nello Jonio in tempi moderni. Intanto il gip convalida l’arresto di due scafisti. 
<img alt="Il barcone si è distrutto vicino alle coste calabresi: i resti sulla spiaggia (Ansa)" data-img="/polopoly_fs/1.8543587!/httpImage/image.JPG_gen/derivatives/wide_680/image.JPG" data-img-alt="Il barcone si è distrutto vicino alle coste calabresi: i resti sulla spiaggia (Ansa)" data-img-thumb="/polopoly_fs/1.8543587!/httpImage/image.JPG_gen/derivatives/wide_325/image.JPG" data-polopoly-id="1.8543587" data-shortcode="true" data-type="image" polopoly:contentfilepath="/httpImage/image.JPG_gen/derivatives/wide_325/image.JPG" polopoly:contentid="1.8543587" src="https://cdn.quotidiano.net/polopoly_fs/1.8543587!/httpImage/image.JPG_gen/derivatives/wide_325/image.JPG" title="Il barcone si è distrutto vicino alle coste calabresi: i resti sulla spiaggia (Ansa)"> 
Comandante, non si poteva fare davvero nulla? 
"Le operazioni le conduce la Guardia di finanza finché non diventano Sar (dall’inglese search and rescue, ricerca e soccorso, ndr )". A parlare è Vittorio Aloi, 57 anni, capitano di vascello e comandante della Guardia costiera di Crotone dal 16 settembre 2020. 
Non toccava a voi della Capitaneria uscire in mare? 
"Dovreste conoscere i piani, gli accordi che ci sono a livello ministeriale, le regole d’ingaggio dipendono non solo dal ministero di competenza, ma anche dal Viminale". 
Però può farci una sintesi, al di là del burocratese. 
"Dall’imbarcazione non sono arrivati segnali di emergenza. Per questo motivo l’operazione non è stata trattata come operazione di salvataggio, ma come operazione di polizia, law enforcement, coinvolgendo non le motovedette della Guardia costiera, ma quelle della Guardia di finanza". 
E queste ultime sono tornate in porto, onde troppo alte. È così? 
"A noi risulta che domenica il mare fosse forza 4, le motovedette più grandi avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8. Adesso c’è un intricato discorso di ricostruzione dei fatti del quale non mi posso permettere di anticipare le conclusioni perché non ci siamo nemmeno arrivati. Stiamo rifacendo tutto il percorso dei fatti e poi riferiremo all’autorità giudiziaria. Posso solo aggiungere una cosa: a noi non è arrivato alcun allarme prima delle 4.30 come ha spiegato anche la nota diramata dalla Guardia costiera nazionale". 
Converrà che qualcosa non ha funzionato nella notte tra sabato e domenica, e che quei poveretti si potevano salvare se i soccorsi in mare fossero stati tempestivi. 
"C’è un’inchiesta della procura, ma non riguarda noi. Riguarda in generale l’andamento dei fatti. Se e quando saremo chiamati a dare la nostra versione con atti alla mano, brogliacci di telefonate delle comunicazioni che ci sono state, noi chiariremo. Certo, tutto si poteva fare per evitare una tragedia del genere, stiamo facendo approfondimenti interni anche noi". 
Come uscite da questa strage? 
"Mi dispiace leggere che non avremmo fatto il soccorso. Sono molto provato umanamente e anche molto amareggiato. Ne puoi salvare centomila, ma poi un solo bambino o una famiglia che non riesci a salvare ti fa sembrare inutile il tuo lavoro. Crediamo di aver operato anche in questo caso secondo le regole d’ingaggio, professionalmente mi sento a posto".

Naufragio Crotone, la Guardia costiera: "Sos tardivo, i profughi potevano essere salvati"

Lo studio dell’Accademia dei Georgofili di Firenze: i tempi di cottura sono molto brevi, la specialità napoletana è sicura  



"La pizza bruciata sul bordo non è cancerogena"  

Giallo a Milano, ha rotto il braccialetto elettronico



Imprenditore russo evade dai domiciliari  Doveva essere estradato negli Stati Uniti  

Udienza in ospedale



Malore per Cospito  Oggi i giudici decidono  sulla detenzione a casa  

Potrebbe interessarti anche

A scuola si celebra il Ramadan  Il preside: due aule per pregare  Sui social scoppia la polemica    

stati uniti



"Trump arrestato"  Virali le foto false  

Francia in piazza contro Macron  Black bloc scatenati, scontri e feriti    

Naufragio Crotone, la Guardia costiera: "Sos tardivo, i profughi potevano essere salvati" - Cronaca

Tutte le notizie, foto e video di oggi su cronaca, politica, sport, economia, tecnologia e motori in tempo reale.

Naufragio Crotone, la Guardia costiera: "Sos tardivo, i profughi potevano essere salvati"

Parla il comandante: quella notte il mare era forza 4, le nostre motovedette lo reggono bene."Dall’imbarcazione non sono arrivati segnali di emergenza, così l’operazione è stata gestita dalla Finanza"

Iscriviti alla newsletter.

Il modo più facile per rimanere sempre aggiornati

Dalla stessa sezione