Foto dell'imbarcazione allegata alla comunicazione di Frontex del 25 febbraio 2023 in cui si comunicava l'avvistamento del barcone, poi naufragato a 100 metri dalla spiaggia di Cutro, senza indicare il numero di migranti a bordo ma solo l'ipotesi che vi potessero essere "possibili altre persone sotto coperta" oltre a quella individuata sopra coperta.

L'aereo Frontex rileva e segnala il barcone: "Persone sotto coperta"

Roma, 2 marzo 2023 - Sono le 21:26 (le 22:26 in Italia), lo stato del mare è forza 4, quando un velivolo Eagle1 di Frontex identifica un natante sospetto. Lo segue, lo analizza usando telecamere, termocamere e strumenti elettronici di intercettazione. E si convince che non è una barca da diporto. Migranti Manica, la stretta del governo GB: espulsione per chi arriva illegalmente  Alle 23.03 Frontex lancia l’allarme al Centro di coordinamento internazionale (Icc) che opera nella sede del Comando aeronavale della Guardia di finanza all’aeroporto di Pratica di Mare (Roma). In copia ci sono altri 26 indirizzi, tra i quali c’è anche la Guardia costiera. "Identificato natante con motore entrobordo che navigava alle coordinate ‘38°23’02 di latitudine e ‘017°34’07 di latitudine (quaranta miglia dalla costa calabrese, ndr ) – recita testuale il dispaccio – e procede con prua 296 con velocità 6 nodi (6 miglia nautiche/ora). Giubbetti di salvataggio non visibili, buona galleggiabilità. Con il sistema Flying fish è stata intercettata una chiamata satellitare dal natante alla Turchia. Una persona sul ponte. Gli oblò di prua sono aperti, con significative tracce termiche dagli oblò – possibili altri sottocoperta". Sintesi: è una barca che porta migranti. Il punto è: che fare? La valutazione se dichiarare un evento SAR – ricerca e soccorso – sottolinea Frontex "spetta alle autorità nazionali". L’Icc tratta l’evento come un tentativo di immigrazione illegale e non un evento SAR e per questo fa convergere in zona due motovedette della Guardia di finanza che erano già in mare: il pattugliatore veloce Barbarosi con base a Taranto e la vedetta V5006 di Crotone. Parte una operazione di polizia. Poco dopo le 1.40 le due unità segnalano che le condizioni del mare "in aumento" rendono difficile il raggiungimento del natante sospettato di trasportare migranti e così la sala operativa dell’Icc decide che l’operazione – che al momento, ricordiamo, è di polizia e non di soccorso – può essere condotta anche una volta che i migranti saranno arrivati a terra. A trarre in inganno il fatto che l’aereo di Frontex avesse detto che la navigabilità del natante era buona. Probabilmente il fatto che a bordo ci fossero molti passeggeri (come faceva intuire l’immagine ripresa dalla termocamera dell’aereo, e la nota di Frontex) avrebbe dovuto suggerire l’opportunità di dichiarare comunque un evento SAR facendo partire le motovedette classe 300 (inaffondabili e autoraddrizzanti, che possono operare in un mare ben peggiore di forza 4). Ma si è scelto di non farlo. Per ore il caicco stracarico di migranti naviga verso la costa e nessuno lo segue. Sfortunatamente, prima che raggiunga la costa, trova scogli e l’impatto è fatale. Nessuno può aiutare quei disperati. Solo alle 4.30, dice la Guardia costiera, "ci giungevano alcune segnalazioni telefoniche da parte di soggetti presenti a terra relative a un’imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa". L’incidente era appena avvenuto. Era troppo tardi. Di lì a poco il mare restituisce decine di cadaveri.

Cronaca

Roma, 2 marzo 2023 -&nbsp;Sono le 21:26 (le 22:26 in Italia), lo stato del mare è forza 4, quando un velivolo Eagle1 di Frontex identifica un natante sospetto. Lo segue, lo analizza usando telecamere, termocamere e strumenti elettronici di intercettazione. E si convince che non è una barca da diporto. 
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Alle 23.03 Frontex lancia l’allarme al Centro di coordinamento internazionale (Icc) che opera nella sede del Comando aeronavale della Guardia di finanza all’aeroporto di Pratica di Mare (Roma). In copia ci sono altri 26 indirizzi, tra i quali c’è anche la Guardia costiera. "Identificato natante con motore entrobordo che navigava alle coordinate ‘38°23’02 di latitudine e ‘017°34’07 di latitudine (quaranta miglia dalla costa calabrese, ndr ) – recita testuale il dispaccio – e procede con prua 296 con velocità 6 nodi (6 miglia nautiche/ora). Giubbetti di salvataggio non visibili, buona galleggiabilità. Con il sistema Flying fish è stata intercettata una chiamata satellitare dal natante alla Turchia. Una persona sul ponte. Gli oblò di prua sono aperti, con significative tracce termiche dagli oblò – possibili altri sottocoperta". Sintesi: è una barca che porta migranti. 
Il punto è: che fare? La valutazione se dichiarare un evento SAR – ricerca e soccorso – sottolinea Frontex "spetta alle autorità nazionali". L’Icc tratta l’evento come un tentativo di immigrazione illegale e non un evento SAR e per questo fa convergere in zona due motovedette della Guardia di finanza che erano già in mare: il pattugliatore veloce Barbarosi con base a Taranto e la vedetta V5006 di Crotone. Parte una operazione di polizia. 
Poco dopo le 1.40 le due unità segnalano che le condizioni del mare "in aumento" rendono difficile il raggiungimento del natante sospettato di trasportare migranti e così la sala operativa dell’Icc decide che l’operazione – che al momento, ricordiamo, è di polizia e non di soccorso – può essere condotta anche una volta che i migranti saranno arrivati a terra. A trarre in inganno il fatto che l’aereo di Frontex avesse detto che la navigabilità del natante era buona. Probabilmente il fatto che a bordo ci fossero molti passeggeri (come faceva intuire l’immagine ripresa dalla termocamera dell’aereo, e la nota di Frontex) avrebbe dovuto suggerire l’opportunità di dichiarare comunque un evento SAR facendo partire le motovedette classe 300 (inaffondabili e autoraddrizzanti, che possono operare in un mare ben peggiore di forza 4). Ma si è scelto di non farlo. Per ore il caicco stracarico di migranti naviga verso la costa e nessuno lo segue. Sfortunatamente, prima che raggiunga la costa, trova scogli e l’impatto è fatale. Nessuno può aiutare quei disperati. 
Solo alle 4.30, dice la Guardia costiera, "ci giungevano alcune segnalazioni telefoniche da parte di soggetti presenti a terra relative a un’imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa". L’incidente era appena avvenuto. Era troppo tardi. Di lì a poco il mare restituisce decine di cadaveri. 
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