Mercoledì 24 Aprile 2024

Spostamenti a Natale? Speranza: "Solo con regioni tutte gialle"

Il ministro della Salute frena il pressing: "Non c'è alternativa ai sacrifici". L'obiettivo del governo è stoppare una terza ondata

Spostamenti tra regioni a Natale, lo stop di Speranza (Ansa)

Spostamenti tra regioni a Natale, lo stop di Speranza (Ansa)

Roma, 22 novembre 2020 - Lo spostamento tra regioni per Natale, uno dei nodi cruciali per decidere le misure anti-Covid contenute nel Dpcm del 3 dicembre, è stato affrontato dal ministro della Salute a Che tempo che fa su Rai 3. A domanda specifica, Roberto Speranza risponde: "Per il modello che utilizziamo, può avvenire solo se tutte le regioni andassero in zona gialla, ma in questo momento dobbiamo evitare tutti gli spostamenti che non sono necessari. Dobbiamo panificare le vacanze con prudenza". 

Quando cambiano i colori. Le regioni a rischio (e quelle che sperano)

Il pressing per le riaperture

I governatori sono in pressing per le riaperture. "E' comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zone rosse, ma serve prudenza", spiega Speranza. L'Rt deve scendere sotto l'1. "La situazione è molto seria e non può essere sottovalutata", ribadisce il ministro della Salute, "sono ancora numeri imponenti, sarebbe un errore grave abbassare la guardia". 

E così, in attesa del vaccino (partirà una campagna di persuasione, non sarà prevista l'obbligatorietà) che arriverà a fine gennaio "non c'è alternativa ai sacrifici" legati alle misure restrittive. Dunque nessun cambio di direzione: "Sulle terapie intensive c'è una pressione molto forte, guai a sottovalutarla". Cosa ci aspetta? "Un Natale diverso, molto più sobrio, dovremo ridurre i contatti, evitare gli spostamenti non essenziali".  E appunto, ci si potrà muovere solo tra regioni in fascia gialla. "Dovremo valutare i dati dei prossimi giorni e prendere decisioni ponderate", la premessa di Speranza. Il primo 'step' e' quello del 27 novembre, con la possibilità che Piemonte e Lombardia escano dalla zona rossa. 

Il Dpcm del 3 dicembre

Ma al di là del cambio di colore di alcune regioni, si tornerà a discutere soprattutto sul nuovo Dpcm previsto dopo il 3 dicembre. E' stato istituito il comitato tecnico che dovrà valutare l'eventualità di modificare i criteri di assegnazione delle zone a rischio ma la volontà dei presidenti di regione di arrivare a un allentamento delle norme in vigore si misurerà con i dati e con il monito del Comitato tecnico scientifico di evitare un 'liberi tutti'. Gli esperti chiedono che la decisione di ridare respiro alle attività commerciali e al comparto della ristorazione si accompagni con l'aumento dei controlli ed eventualmente delle sanzioni per evitare il pericolo di assembramenti davanti ai negozi. L'obiettivo del governo è di non permettere che ci sia una terza ondata, per questo motivo si punta ad un Natale in famiglia (no cenoni né feste) con la previsione di una una nuova stretta, se sarà necessario, a ridosso del 25 dicembre.

Dibattito sulla scuola

Ma all'interno dell'esecutivo torna il dibattito sul tema della scuola. "E' falso, che al Ministero dell'Istruzione si dia ormai per scontato che anche a dicembre tutti gli studenti resteranno a casa", mette a verbale il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. Italia viva si schiera al suo fianco. "Prima di ragionare di come sarà il cenone possiamo dire che riapriamo i licei?", afferma Matteo Renzi mentre Luigi Di Maio invita a non alimentare la tensione: "La ministra Azzolina ce la sta mettendo tutta per garantire il regolare svolgimento delle lezioni. Ed è premura di tutto il Movimento 5 Stelle far riaprire le scuole", sottolinea il responsabile della Farnesina.