Mercoledì 24 Aprile 2024

"Papà, perché sono nera? A scuola mi chiamano cacca"

Napoli, in un video postato dal padre il tormento di una bimba di 4 anni che sogna di essere bianca

Uno screenshot del video della bimba

Uno screenshot del video della bimba

Napoli, 4 novembre 2018 - "Papà perché sono nata tutta scura? A scuola mi dicono cacca...". I bambini sono crudeli, dirà qualcuno. Ma se una piccolina di 4 anni, scura di pelle, non vuole andare all'asilo e sogna di essere bianca c'è qualcosa che non va anche nella società degli adulti. Così fa discutere sui social il video postato dal papà di questa bambina, un napoletano che ha sposato una donna di origini ghanesi. Nel suo candore infantile la piccola ragiona sui colori belli e i colori brutti: "Non voglio tutto marrone - dice toccandosi una gamba - voglio essere bianca come gli altri bambini".

FOCUS / Difende migrante da insulti razzisti e diventa l'eroina della Circumvesuviana

E' una cosa che tocca il cuore, sentirla parlare così: neppure arrabbiata, piuttosto rassegnata alla sua diversità che tanto crudelmente le fanno notare ogni giorno, dispiaciuta - a quattro anni - perché il colore della sua pelle è troppo simile a quello della mamma e non abbastanza a quello del papà.

Ma perché il papà ha postato quel video? L'uomo, gestore di un bar nella provincia di Napoli, dice di averlo fatto per sensibilizzare l'opinione pubblica sul clima di crescente intolleranza. E spiega: "Mai avrei voluto pubblicare un video del genere,  ma da padre ho il dovere di farlo. Sia chiaro, non è un'accusa ai bambini nominati, che non hanno colpe. È un modo per far capire agli adulti il male che possiamo causare con la nostra superficialità".

Anche perché l'epiteto degradante toccato a sua figlia non è casuale né detto durante una lite tra compagni di scuola. "La storia va avanti almeno da un anno - accusa l'uomo - il collegamento 'cacca-pelle scura' l'ha fatto lei da sola, è molto sensibile".

Una denuncia che servirà? Si spera di sì: "Devo dire che le maestre dopo che hanno visto il video si sono commosse e hanno fatto una riunione in classe", spiega il papà. E magari altre mamme e papà, capiranno e si commuoveranno e parleranno ai loro figli. Così che magari tra un po' la storia della signora che difende un ragazzo pakistano sulla Circumvesuviana non dovrà per forza diventare virale sui social come un caso eccezionale, e la strigliata al ragazzotto che si proclama razzista sarà del tutto normale.