Martedì 23 Aprile 2024

Caivano, speronata dal fratello perché aveva un compagno trans: cade dallo scooter e muore

Lui deve rispondere di omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall'omofobia. Fermato dai carabinieri ha detto: "Volevo solo dare una lezione". Ciro, il fidanzato della vittima: "Non riesco a immaginare la mia vita senza di te"

Maria Paola Gaglione, morta 22 anni (Ansa dal profilo Fb)

Maria Paola Gaglione, morta 22 anni (Ansa dal profilo Fb)

Napoli, 13 settembre 2020 -  Una tragedia della discriminazione sessuale. Almeno così sembra in base alle prime ricostruzioni. Una ragazza è stata inseguita e speronata dal fratello che intendeva "darle una lezione" dal momento che lei aveva una relazione con un ragazzo trans. E proprio con il suo giovane compagno si trovava quando è caduta dallo scooter ed è morta. La vittima è Maria Paola Gaglione, 22 anni, mentre il ragazzo trans che era con lei è rimasto ferito e, ancora sanguinante per terra, è stato anche picchiato dal fratello della vittima, Michele Antonio Gaglione, 30 anni, fermato dai carabinieri.

Maria Paola e "Ciro", così si faceva chiamare da un po' di tempo il ragazzo trans (all'anagrafe Cira Migliore), l'altro ieri sera erano in viaggio da Caivano ad Acerra quando sono state raggiunte dal giovane. Anch'egli a bordo di uno scooter ha tamponato con violenza il mezzo provocando la caduta delle due giovani. La 22enne è morta all'istante, mentre il giovane trans è rimasto ferito; ancora a terra è stato picchiato dal ragazzo che le ha rivolto l'accusa di aver plagiato la sorella. La ragazza ferita è stata portata in una clinica della zona, le sue condizioni non sono gravi. Michele Antonio Gaglione inizialmente rispondeva di lesioni personali, morte come conseguenza di un altro delitto e violenza privata, ma la sua posizione si è aggravata e il 30enne è finito in cella per omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall'omofobia. "Non riesco più a immaginare la mia vita senza di te", le prime parole, straziate, di Ciro

La dinamica

Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, Michele era in sella a una moto Honda Rc 95 quando ha visto Maria Paola e Ciro sfrecciare lungo la strada provinciale tra Caivano e Cancello verso Acerra, e si è messo sulla loro scia, cercando di bloccarle. Il giovane ha inseguito la sorella e il compagno per parecchi minuti, cercando con i calci di farle cadere dallo scooter in corsa. Quindi,  in una curva, il mezzo con a bordo i due, colpito dalla furia del giovane, ha perso aderenza finendo fuori strada:  Maria Paola è finita su un tubo per l'irrigazione, che le ha tranciato la gola, Ciro è stato più fortunato perché è finito sul selciato senza però sbattere contro alcun ostacolo, ed è ora ricoverato in ospedale. Gaglione, dopo essere stato fermato dai carabinieri avrebbe detto, come riportato dal quotidiano Il Mattino: "Ho fatto una stronzata. Non volevo uccidere nessuno, ma dare una lezione a mia sorella e soprattutto a quella là che ha 'infettato' mia sorella che è sempre stata 'normale". Agghiacciante.

La famiglia della vittima

Diversa la versione dei fatti della famiglia della vittima e del fermato, riportata dal parroco del Parco Verde di Caivano, don Maurizio Patriciello. "Michele era uscito per convincere la sorella Maria Paola a rientrare a casa ma non l' ha speronata, è stato un incidente", avrebbero detto al sacerdote i parenti di Maria Paola e MIchele Gaglione

Le reazioni

"Quanto accaduto a Napoli, dimostra quanto siano duri i contesti che da tempo denunciamo con il nostro numero verde Gay Help Line 800 713 713 per questo serve una legge seria contro l'omotransfobia, che prevenga situazioni di questi tipo e che senza dubbi condanni le dichiarazioni che vedono l'omosessualità come una malattia o qualcosa di inferiore". Lo ha dichiarato il portavoce di Gay Center e Responsabile Gay Help Line, Fabrizio Marrazzo commentando la morte La morte di Maria Paola Gaglione.

"Dolore, rabbia, indignazione", li esprime su Facebook Nicola Zingaretti, segretario del Pd. "Altra drammatica conferma dell`urgenza di approvare la legge del Partito Democratico contro l`omofobia e la transfobia".  Duro anche il commento del leader della Lega, Matteo Salvini:  "Una violenza bestiale, folle, senza senso e senza giustificazioni. Non chiamatelo 'fratello', non lo merita. Non chiamatelo 'animale', perché è peggio della belva più̀ feroce. Galera a vita, punto. Una preghiera per Maria Paola".