Napoli: 25enne ucciso con 8 colpi di arma da fuoco a Fuorigrotta

Enrico Marmoreo potrebbe essere stato ucciso per la guerra tra clan per il controllo dello spaccio. I carabinieri hanno trovato l'uomo all'interno della sua Fiat 500, già privo di vita

Carabinieri (immagini di repertorio)

Carabinieri (immagini di repertorio)

Napoli, 17 aprile 2022 - Ucciso come fosse un soldato, per la guerra di camorra. È l’ipotesi al vaglio degli inquirenti che indagano sulla morte di Enrico Marmoreo, il 25enne ucciso con otto colpi di arma da fuoco nel quartiere di Fuorigrotta. Ci potrebbe essere la guerra tra clan per il controllo dello spaccio di droga dietro l'agguato che è costato la vita al giovane, che aveva alle spalle precedenti penali.

Quando aveva 18 anni, nell'agosto del 2015, Marmoreo fu infatti arrestato proprio per reati di droga. In seguito ad una segnalazione, fu beccato dalla Polizia a Fuorigrotta, stesso quartiere dove è stato ucciso, con le chiavi di un deposito all'interno del quale c'erano oltre tre chili di droga tra cocaina, hashish e marijuana e 2mila euro in contanti.

Alla polizia fu detto che all'interno di quel box c'era anche una pistola che, tuttavia, non fu trovata. Fu invece sequestrato uno scooter T-Max che era stato rubato nel 2014. Le indagini dei carabinieri potrebbero concentrarsi proprio su questo suo passato e su eventuali sviluppi. Nell'area dove è avvenuto l'agguato, essendo quella dello stadio Maradona, sono presenti diverse telecamere di videosorveglianza: le immagini, al vaglio degli inquirenti, potrebbero aiutare a ricostruire cosa è successo. Non solo: quella zona al sabato sera è molto frequentata, quindi è probabile anche la presenza di testimoni.

L'esecuzione con otto colpi di pistola

Colpito da almeno otto colpi d'arma da fuoco: è stato ucciso così, la scorsa notte a Napoli, Enrico Marmoreo, 25 anni, già noto alle forze dell'ordine. Secondo quanto al momento ricostruito dai carabinieri, l'agguato si sarebbe verificato poco prima della mezzanotte. In piazza Gabriele D'Annunzio, presso lo stadio Diego Armando Maradona, lato Curva B, i militari della Compagna di Bagnoli hanno trovato l'uomo all'interno della sua Fiat 500 già privo di vita. Marmoreo aveva precedenti per droga. Sempre la scorsa notte a Napoli, un ragazzino di 14 anni è stato ferito con diverse coltellate da un gruppo di coetanei, trasportato in ospedale dove si trova ricoverato in prognosi riservata.

L'agguato tra la folla 

La folla del Sabato santo. Gli chalet, chioschi-bar tipici partenopei, davanti allo stadio Maradona nel quartiere di Fuorigrotta, a Napoli, pieni di ragazzi. In lontananza una Fiat 500 grigia che corre a folle velocità mentre il guidatore suona il clacson. Dietro, uno scooter con due uomini in sella. Caschi integrali entrambi e il passeggero anche con una pistola tra le mani. Un colpo, poi altri sei, poi altri due. E lo schianto dell'auto contro altre in sosta. Le urla. Il panico e la consapevolezza dei presenti di essere testimoni di un agguato di camorra. Questo quanto è avvenuto ieri notte nel capoluogo campano. A morire sotto i colpi di una pistola calibro 9x21, Enrico Marmoreo, che abitava poco distante dal luogo in cui ha perso la vita.

La faida 

Sul posto i carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno fatto i primi rilievi. Indaga la Dda di Napoli perchè l'agguato è da inquadrare nella faida scoppiata già da un anno, che ha provocato quattro morti e che coinvolge i Bianco-Baratto contro gli Iadonosi che a loro volta tirano in ballo gli interessi dei clan del Rione Traino e di Secondigliano. Una guerra a tutto campo e che come i contrasti tra clan di Napoli mette in gioco più cosche di diversi quartieri distanti chilometri gli uni dagli altri. Momenti di tensione ieri notte all'arrivo dei familiari della giovanevittima. L'area a ridosso degli spogliatoi dello stadio è servita da diversi impianti di videosorveglianza anche pubblici ed è  tra quelle immagini che gli investigatori cercano per trovare elementi sulla dinamica e le responsabilità dell'agguato, oltre che nella vita della vittima, arrestata nel 2015 perchè  trovata in possesso di una grande quantità di droga.