Giovedì 18 Aprile 2024

Donna morta a Napoli, giallo sull'ambulanza bloccata dalle auto

La denuncia dell'associazione 'Nessuno tocchi Ippocrate': i soccorritori costretti a spostare il mezzo a mano, arrivati tardi dalla paziente. "Poteva salvarsi". Ma il 118 smentisce: non è andata così

La foto pubblicata dall'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate"

La foto pubblicata dall'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate"

Napoli, 8 ottobre 2022 - Le auto parcheggiate male impediscono all'ambulanza di passare. E' successo a Napoli, ma poteva succere altrove. E non è certo la prima volta. Oggi però le conseguenze sono state drammatiche. Almeno stando a quanto denuncia Nessuno tocchi Ippocrate, organizzazione napoletana a difesa dei professionisti del settore sanitario che segnala spesso aggressione ai danni dei medici. Oggi sulla pagina Facebook dell'associazione compare la foto di un'ambulanza incastrata fra due auto. Siamo in salita Pontecorvo, a Napoli. La sirena ha suonato invano: nessun conducente è arrivato a spostare le macchine e così, "per colpa della sosta selvaggia, una donna è morta", recita il post. Secondo quanto riportato da Nessuno tocchi Ippocrate, il personale del 118 è sceso dal mezzo ma il tentativo di spostarlo a mano non è riuscito per cui è dovuta partire una seconda ambulanza. Il risultato è che i soccorritori sono arrivati sul posto con 20 minuti di ritardo. Troppo per la paziente, che a quel punto - spiega l'associazione - non ha risposto alle manovre di rianimazione.

I fatti così narrati sarebbero gravi, ma per il 118 le cose sono andate diversamente, e l'ingorgo non c'entra nulla con la morte dell'anziana signora.  

La versione di Nessuno tocchi Ippocrate 

Non è la prima volta che a Napoli la corsa delle ambulanze viene, se non arrestata, quanto meno rallentata dalle auto parcheggiate in maniera irregolare. Ma nessuno aveva mai parlato di un decesso causato da una simile dinamica. "Le ambulanze, spesso, per questi episodi di inciviltà sono arrivate in ritardo, le condizioni del paziente per questo si sono aggravate ma una morte a quanto ricordi mai", dice Manuel Ruggiero, presidente di Nessuno tocchi Ippocrate, che chiede di trattare questa morte come "omicidio stradale". 

"Gli operatori del 118 ogni giorno si trovano a dover affrontare questa situazione, proprio in Salita Pontecorvo ma anche nei Quartieri Spagnoli, lungo la Salita Cagnazzi. E quando riescono ad arrivare vengono pure aggrediti, accusati di aver causato loro i ritardi nei soccorsi. La gente dovrebbe sapere che le ambulanze partono 30 secondi dopo la richiesta di soccorso e se arrivano in ritardo è colpa di quegli incivili che non si spostano neanche quando dobbiamo passare".

Ruggiero invita la famiglia della donna morta a sporgere denuncia: "Se non ci fossero state quelle auto e i soccorsi fossero arrivati in tempo, forse la signora poteva essere salvata". 

La versione del 118

La versione del 118, si diceva, è completamente diversa. Se ne fa portavoce il direttore del servizio di soccorso, Giuseppe Galano, secondo cui la donna, un'anziana ultra 80enne, non è morta a causa del ritardo dei soccorsi. La foto è stata scattata "al ritorno dall'intervento", precisa Galano. Le cose sarebbero andate così: "Alla richiesta di intervento per il malore dell'anziana ha risposto una prima ambulanza non medicalizzata. Al loro arrivo la donna era già in arresto cardiaco. E' stata praticata la rianimazione ed è stato chiesto l'intervento di un'altra ambulanza medicalizzata, cosa che è avvenuta. All'arrivo della seconda ambulanza i sanitari hanno proseguito con la rianimazione cardio-polmonare, ma dopo mezz'ora è stata constatata la morte della donna, ultra 80enne con altre patologie".

Al termine dell'intervento, prosegue Galano, "l'ambulanza ha lasciato l'abitazione trovando in salita Pontecorvo l'auto parcheggiata. Per poter passare, i due infermieri e l'autista hanno cercato di liberare la strada spostando l'auto parcheggiata". Galano riconosce che "un problema di viabilità c'è sicuramente e anche noi lo abbiamo più volte evidenziato anche in contesti importanti, come il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Ma la donna non è morta per questo e dare una falsa notizia rischia di mettere in difficoltà tutto il sistema, per cui sarebbe meglio accertarsi prima di dare queste notizie".