Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, ragazzi sequestrano l'ambulanza e aggrediscono i medici

Gli operatori del 118 dell'ospedale Loreto a mare costretti con minacce a intervenire per una distorsione al ginocchio. E' il quinto caso di aggressione dall'inizio del 2020. Lamorgese: "Dal 15 gennaio le prime telecamere"

Un'ambulanza a Napoli (Ansa)

Un'ambulanza a Napoli (Ansa)

Napoli, 6 gennaio 2020 - Nuovo caso di paramedici aggrediti a bordo di un'ambulanza a Napoli. Un gruppo di ragazzi ieri pomeriggio ha addirittura sequestrato un mezzo di soccorso e ha costretto gli operatori sanitari del 118 a soccorrere un amico 16enne con una semplice distorsione al ginocchio. Succede all'ospedale di Loreto a mare, ed è l'ennesimo episodio di sopraffazione nei confronti del personale medico e infermieristico d'emergenza nella città. La Croce Rossa partenopea chiede misure straordinarie. Ciro Verdoliva, dg dell'ASL Napoli 1 Centro, assicura che presto arriveranno telecamere a bordo dei mezzi e sulle divise del personale. Dall'inizio del 2020 è la quinta aggressione a Napoli. 

I carabinieri stanno compiendo le verifiche necessarie all'identificazione dei 6 o 7 giovani protagonisti del sequestro. Sono invece già note le generalità del giovane che lamentava dolori al ginocchio, che è stato refertato in ospedale dopo essere stato trasportato dall'ambulanza.

Il racconto dell'assalto all'ambulanza

La denuncia arriva dall'associazione 'Nessuno Tocchi Ippocrate' fondata dal medico di pronto soccorso Manuel Ruggiero, proprio per denunciare gli episodi di violenza contro gli operatori sanitari. Il titolo del post è "L'ambulanza me la vado a prendere io..." e vi si legge: "improvvisamente nel pronto soccorso entra un gruppo di ragazzi che prende di forza l'equipaggio e li costringe a salire in ambulanza. Con 3 di questi individui a bordo (e sotto minaccia) l'equipaggio si dirige verso il quartiere denominato 'case nuove' retrostante al Loreto Mare. Il mezzo giunge sul posto e da subito viene circondato da un'orda di astanti inferociti che incominciano a ricoprire d'insulti i sanitari". "Pensando al peggio il medico - prosegue la denuncia - si fa largo tra la folla e, con sommo stupore, trova un ragazzino 16enne con distorsione al ginocchio! Con grande difficoltà il medico riesce a valutare la situazione che si presenta di lieve entità. Nonostante ciò l'equipaggio - conclude il post - viene intimato, con minacce, a trasportare il giovane in ospedale". 

E all'Ansa Ruggiero dice: "Utilizzazione dell'Esercito? Certo, laddove nei Pronto soccorso non fosse possibile avere la Polizia, unità dell'Esercito potrebbero essere utili per arginare la violenza crescente contro il personale sanitario è emergenza ormai".

Telecamere a bordo delle ambulanze

"Quanto accaduto è un fatto di una gravità inaudita che supera ogni possibile scenario immaginabile. Siamo a un punto di non ritorno, non possiamo perdere neanche un minuto, noi stessi accelereremo sulle telecamere a bordo ambulanza e anche a 'bordo uomo'", dice Ciro Verdoliva, dg dell'ASL Napoli 1 Centro, commentando il sequestro dell'ambulanza. Verdoliva parla di "sequestro di persona e interruzione di pubblico servizio".

Cerca di smorzare l'allarme il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: "Sicuramente non siamo in guerra ma bisogna mettere il servizio del 118 nelle condizioni di lavorare in tranquillità", ha detto. "A volte - ha aggiunto l'ex pm - si amplificano le cose ma non sempre si raggiunge l'obiettivo migliore a cui tutti vogliamo propendere".

Lamorgese: dal 15 gennaio telecamere

Comunque il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese annuncia che "dal 15 gennaio saranno attive le prime telecamere sulle ambulanze in servizio nel territorio di Napoli come sollecitato il 16 dicembre scorso in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica mentre é prevista la realizzazione da parte dei presidi ospedalieri di sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali delle Forze di polizia".

La Croce rossa: rabbia e paura

Paolo Monorchio, presidente della Croce Rossa di Napoli, spiega: "Un anno e mezzo fa è accaduto un analogo episodio, sempre al Loreto Mare; da allora non è cambiato nulla. Servono misure straordinarie. Le telecamere? Ben vangano e ringraziamo per questo il dg della Asl, ma lo Stato in tutte le sue articolazioni, a partire dalla Prefettura, faccia la sua parte. Occorrono indagini rapide e pene certe. Gli operatori sono stanchi".  Rabbia e paura caratterizzano lo stato d'animo degli operatori sanitari a Napoli, sottolinea Monorchio che, giovedì scorso, commentando il lancio di un petardo contro un'ambulanza nel quartiere Barra, aveva detto: "L'aspetto più inquietante è che ci si abitui a questo stato di cose, fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso e il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così". "Il 14 giugno del 2018 - ricorda Monorchio - un'ambulanza del 118 fu sequestrata all'ospedale Loreto Mare per soccorrere due feriti lievi, una vicenda sulla quale indagano i carabinieri che hanno esaminato i filmati del sistema di videosorveglianza della zona. Attendo gli esiti di quei riscontri, di quelle indagini". "Dice bene il dg della Asl Napoli 1 Centro, Verdoliva: siamo a un punto di non ritorno. Ora basta. Lo Stato si faccia vivo".