Napoleone vero riformatore Inarrivabile

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Giovanni

Serafini

Fece più cose lui in 51 anni di vita che tutti i re di Francia insieme. Risultato della sua volontà e del suo genio febbrile. Difficile immaginare come sarebbe cambiato il corso della Storia senza quel ciclone che fu Napoleone Bonaparte. Cosa resta oggi della sua eredità, a 200 anni dalla morte? Il concetto che il merito deve essere premiato, che uno non vale uno, che i posti di responsabilità debbono essere assegnati ai migliori e che questi ultimi debbono essere adeguatamente compensati. Instancabile riformatore, Napoleone diede vita alle scuole delle élites, l’Ena per l’amministrazione, l’Hec per il management, il Polytechnique per l’ingegneria. Fu lui a volere il Codice civile che prese il suo nome, la Corte dei Conti e il Consiglio di Stato. Fra una vittoria e l’altra sui campi di battaglia trovò il tempo di riorganizzare i mondi giudiziario e dell’istruzione. Creò i licei e la Legion d’onore, laicizzò il matrimonio dandogli il predominio su quello religioso, rivoluzionò il mondo della pubblica istruzione, nel 1801 firmò il concordato fra Stato e Chiesa, nel 1806 promosse il Gran Sinedrio per rendere compatibile il giudaismo col codice civile. Artefice della Francia moderna, diede impulso ai lavori del Louvre che nel 1803 venne

ribattezzato Musée Napoléon. Europeista ante litteram, ordinò la costruzione delle "strade imperiali" per collegare Parigi con gli altri paesi e fu tra i primi a vagheggiare un progetto per la nascita degli Stati Uniti d’Europa.