La nipote del Duce ai partigiani. "Riscriviamo la storia"

La lettera di Edda Negri Mussolini all'Anpi dopo le polemiche di Imola

Nonna Rachele con la nipotina Edda (il resto del carlino)

Nonna Rachele con la nipotina Edda (il resto del carlino)

IMOLA (Bologna) ALL’ANPI - l’associazione dei partigiani - la presentazione a Imola del libro “Donna Rachele mia nonna - La moglie di Benito Mussolini”, scritto da Edda Negri Mussolini, «appare inopportuna» e tanto basta per riaprire una ferita e avviare una polemica destinata a crescere. nella quale tuttavia interviene la stessa autrice del libro contestato, con una lettera – pubblicata in questa pagina – al presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia. Edda Negri Mussolini chiede a Smuraglia di «riscrivere la storia insieme» e di fare chiarezza su «fatti che ancora chiedono di essere raccontati con animo sereno». Il caso, a Imola, è nato da un intervento dell’ex parlamentare Bruno Solaroli, che guida l’Anpi di Imola. Nel mirino la presentazione del libro, pubblicato dall’editore Minerva, prevista per il 26 febbraio e giudicata «inopportuna» in una «città Medaglia d’oro per la Resistenza» e «con la presenza della nipote di Mussolini e della giornalista Emma Moriconi, dal curriculum noto». Moriconi scrive su “Il giornale d’Italia” diretto da Francesco Storace, leader de La Destra. Secondo Solaroli, «un racconto che illumini solo “la dimensione umana della storia”, come recita la descrizione dell’evento, è frutto della consapevole scelta di non indagare nel suo contesto la figura di questa donna suggerendone solo lo scorcio del quadro famigliare, nel tentativo di una sua legittimazione». Per l’Anpi, astraendo dalla dimensione politica, si finisce per «glorificare oltre la famiglia anche Mussolini e le sue gesta drammatiche per l’Italia e non solo». Opposto il parere di Mattia Grandi, il giornalista chiamato a moderare la presentazione al River Side: «Stiamo parlando di un libro – ha scritto sul profilo Facebook del locale – nel quale la politica, come più volte sottolineato, non è assolutamente presente o strumentalizzata in alcun modo. È la storia di una donna e della sua famiglia collocata in un contesto storico definito ed appartenuto al nostro Paese. Non è difficile da capire». Anche da parte sua arriva un appello: «Proviamo ad alzare l’asticella della cultura e della comprensione».

GENTILE SEN. SMURAGLIA, sono Edda Negri Mussolini, figlia di Anna Maria ultimogenita di Rachele Guidi e Benito Mussolini. Molto probabilmente si meraviglierà di ricevere questa mail da una discendente della famiglia Mussolini, ma penso, dopo 70 anni, sia giunto il momento di incominciare a dialogare e cercare di capire, da entrambe le parti, cosa accadde in quei giorni tremendi. Dove la nostra Patria fu dilaniata in una guerra civile. Ho letto che la Presidente Boldrini ha aperto l’Archivio Storico della Camera, proprio sulla scia di questa apertura vorrei chiederLe se fosse possibile accedere al Vostro archivio. Le chiedo questo, riprendendo il filo di quello che le ho scritto precedentemente, ovvero di poter dialogare e capire, dopo 70 anni, quello che accadde in quei giorni. Vi sono fatti che ancora chiedono di essere raccontati con animo sereno, senza farci prendere da un sentimento di odio, che andrebbe ad intaccare la storia per quello che realmente è stata. Vi furono troppi morti da entrambe le parti. Ognuno credeva in un ideale, che in quel momento per lui era legittimo. Il sangue sparso era dello stesso colore, i pianti di quelle madri, padri, fratelli e sorelle era uguale. Lacrime che bagnavano la terra della nostra amata Patria. Per tutti loro, penso, sia arrivato il momento di riscrivere la storia, insieme, senza farci prendere ed accecare dall’odio. È arrivato il momento di aprire le porte di un mondo dove ognuno di noi faccia i conti con la nostra storia. Le chiedo quindi nuovamente di poter vedere insieme le carte del nostro passato per poter riscrivere il nostro futuro. La saluto cordialmente.