Giovedì 18 Aprile 2024

Nella domenica gratuita lo sciopero del personale in appalto dei musei civici

Presidio davanti a Palazzo Vecchio: "L'Amministrazione comunale non ha inserito nel capitolato per l'appalto la clausola sociale, cioè il diritto alla riassunzione di chi già da anni lavora nel servizio, nonché la tipologia del Contratto di riferimento"

Firenze, Palazzo Vecchio (immagine di archivio)

Firenze, Palazzo Vecchio (immagine di archivio)

Firenze, 1 febbraio 2015 - Musei aperti per l'ottava edizione della domenica gratuita al museo. Ma il personale in appalto dei Musei civici fiorentini sciopera. I lavoratori chiedono all'amministrazione comunale l'inserimento di clausole sociali nel capitolato per l'appalto e dell'indicazione del contratto di lavoro di riferimento. Oltre allo sciopero i dipendenti hanno organizzato in mattinata un presidio davanti a Palazzo Vecchio.

L'affluenza nei musei comunali e non è stata comunque alta. I dati del Polo museale fiorentino, non interessato dalla protesta, alle 14 indicavano 3.138 visitatori alla Galleria degli Uffizi, 1.623 alla Galleria dell'Accademia, 1.179 al Museo del Bargello, 2.009 alla Galleria Palatina, 2.398 al Giardino di Boboli, 1.199 alle Cappelle medicee.

LE RAGIONI DELLO SCIOPERO - "Ancora una volta l'Amministrazione comunale che è la committente dell'appalto - spiega l'Unione Sindacale di Base in un volantino - nello stilare il capitolato per l'appalto si è rifiutata di inserire sia la clausola sociale, cioè il diritto alla riassunzione di chi già da anni lavora nel servizio, nonché la tipologia del Contratto di riferimento. Quanto sopra potrebbe generare la perdita del posto di lavoro e/o un ulteriore abbattimento dei salari già peraltro miseri".

"Anche il bando per l'affidamento del servizio dei musei comunali, nonostante la battaglia dei lavoratori e delle lavoratrici e dei sindacati per l'inserimento di clausole sociali e dell'indicazione del contratto di lavoro di riferimento, è stato pubblicato senza alcuna garanzia per chi ci lavora - affermano in una nota i consiglieri comunali Verdi e Grassi presenti stamani in solidarietà al presidio sotto Palazzo Vecchio - Ci auguriamo che almeno nella gestione del cambio d'appalto non si ripetano gli errori da parte dell'Amministrazione fatti per le biblioteche e gli archivi e speriamo non si debba assistere al braccio di ferro tra personale e cooperative per mantenere condizioni occupazionali decenti". "Lo sciopero di oggi - aggiungono - speriamo sia solo l'ultimo atto di una gestione in cui nessuno del Comune ha controllato sulle modalità con cui il servizio veniva gestito dall'assegnatario e in cui per anni si sono chiusi entrambi gli occhi per non vedere come solo grazie alla buona volontà del personale, che oggi era in sciopero e che da sempre ha denunciato la situazione drammatica, i musei sono potuti rimanere aperti e i turisti non si sono accorti di cosa succedeva davanti ai loro occhi: dal personale di livello inferiore utilizzato per mansioni di livelli superiori, corsi di sicurezza fatti solo sulla carta e senza alcuna verifica, mancanza completa di controlli sulle entrate e uscite del pubblico, personale sostituito da altro in occasione di scioperi, quando invece veniva sostituito solo parzialmente in caso di assenze e malattie senza alcuna formazione, solo per citare i casi più eclatanti".

LA DENUNCIA DELLA CGIL: "LAVORATORI SOSTITUITI DA ALTRI ADDETTI" - "L'adesione allo sciopero e la partecipazione al presidio in occasione dell'astensione dal lavoro del personale in appalto dei musei civici fiorentini "è stata molto alta, tra il 50 e il 60%. Ciò nonostante alcuni dei musei civici sono rimasti aperti in quanto, nel silenzio dell'amministrazione comunale, la società appaltatrice ha provveduto a sostituire i lavoratori in sciopero con chi non ha aderito oppure con chi proveniva da altri appalti; in ogni caso con molti lavoratori che non avevano un idoneo inquadramento e/o profilo professionale". È quanto afferma in una nota la Filcams Cgil. Il sindacato spiega "che farà ovviamente tutte le verifiche e gli approfondimenti del caso. Va da sé che nel caso in cui si riscontrassero i presupposti, non esiterà ad adire le vie legali per condotta antisindacale ai sensi dell'art. 28 legge 300/70. "Sul piano strettamente giuridico non sappiamo ancora se siamo di fronte a vere e proprie condotte antisindacali - dichiara Maurizio Magi della Filcams Cgil - certamente da un punto di vista etico é davvero grave ciò che é successo e si é superato ogni limite".