Venerdì 20 Giugno 2025
GAETANO FEMIANI
Cronaca

Muore dopo la liposuzione. Indagato chirurgo estetico. Fa anche il ristoratore

Roma, la vittima è una 46enne. Operata in uno studio già chiuso in passato. Il medico (che si pubblicizza sui social) accusato di omicidio colposo con altri due.

Jose Lizarraga Picciotti, 65 anni, il chirurgo peruviano indagato

Jose Lizarraga Picciotti, 65 anni, il chirurgo peruviano indagato

Un’altra vittima della medicina estetica low cost. Ana Sergia Alcivar Chenche, donna ecuadoriana di 46 anni, residente a Roma, muore al pronto soccorso del Policlinico Umberto I dopo essersi sottoposta domenica scorsa a un intervento di liposuzione in un ambulatorio privato.

Si è sentita male durante l’intervento eseguito in uno studio di via Franco Roncati, zona di Torrevecchia, quartiere Primavalle. L’ambulanza privata, chiamata dal personale dello studio, l’ha trasportata d’urgenza al nosocomio pubblico, dove è giunta in arresto cardiocircolatorio e già intubata. Nonostante i tentativi di rianimazione protrattasi per oltre un’ora, i medici non sono riusciti a salvarla. Da quanto si apprende, i sintomi accusati dopo l’intervento sarebbero stati: perdita di coscienza associata a un’ipotensione marcata e un quadro generale di shock.

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, iscrivendo nel registro degli indagati il chirurgo peruviano Jose Lizarraga Picciotti, 65 anni, l’anestesista e l’infermiera presenti all’intervento. L’ambulatorio è stato posto sotto sequestro per permettere agli inquirenti di accertare eventuali responsabilità e irregolarità.

Un aspetto cruciale delle indagini riguarda il presunto ritardo nella chiamata ai soccorsi: il personale medico avrebbe tentato di rianimare la paziente senza allertare il 118, contattando un’ambulanza privata solo quando la situazione si era fatta disperata. Picciotti, regolarmente iscritto all’Ordine di Roma come chirurgo in Chirurgia plastica e ricostruttiva, aveva operato a lungo anche a Milano, e pubblicizzava sui social interventi a tariffe stracciate, promettendo "il miglior prezzo del mercato italiano senza abbassare la qualità/sicurezza". In un altro slogan a lui caro si legge: "Tutta la chirurgia plastica ed estetica del Sudamerica a Roma". Diventando così una star per la comunità latinoamericana della Capitale.

Il chirurgo plastico si presentava come uomo dai mille interessi: amante delle automobili e pilota di elicotteri, era proprietario di un ristorante-polleria tanto da definirsi il "maestro del pollo alla brace". Scavando nel suo passato, emergono precedenti per lesioni colpose legate ad interventi eseguiti nel 2006 e nel 2018, con denunce da parte di pazienti che si erano sottoposte a liposuzione e chirurgia estetica. Un elemento particolarmente grave emerso dalle indagini riguarda le autorizzazioni. La struttura, allestita in un appartamento, aveva ottenuto l’ultima autorizzazione valida nel 2007, con una durata di 5 anni. Poi lo studio di via Roncati fu chiuso. Nelle pratiche di riapertura, il 26 novembre 2018, aveva inviato un’autodichiarazione, in cui assicurava che non eseguiva interventi chirurgici invasivi, rischiosi o complessi, come la liposuzione, anzi precisava che erogava prestazioni solo di minore invasività. Questo decesso si aggiunge ad altri avvenuti a Roma. A novembre 2024, la siciliana Agata Margaret Spada, 22 anni, a marzo 2025, Simonetta Kalfus, 62 anni, di Ardea.