Giovedì 18 Aprile 2024

Muore Brio, il principe del Palio Quei fantini diventati superstar

Andrea Mari, protagonista a Siena e in altre corse, si schianta a Bolgheri alla guida di una Porsche . Era tra i numeri uno di piazza del Campo. L’ultima vittoria nel 2018. La città toscana sotto choc

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di Pino Di Blasio

e Luca Filippi

BOLGHERI (Livorno)

Non resta nulla di quella Porsche cabriolet azzurra, se non un ammasso informe di rottami. Stando a quello che racconta un testimone, che ha visto tutto dallo specchietto retrovisore, "viaggiava ad alta velocità sul viale di Bolgheri, quando ha sbandato e ha letteralmente preso il volo. Andando a schiantarsi contro due cipressi". L’urto ha diviso in due la Porsche, il motore è andato a colpire un altro albero. E su quel viale immortalato da Giosuè Carducci, è finita la corsa di Andrea Mari, in arte Brio, 44 anni di Sovicille, in provincia di Siena. E’ il soprannome che gli hanno dato in occasione del suo primo Palio da fantino in Piazza del Campo, il 16 agosto del 2001. Per altre 31 volte ha montato per una Contrada in Piazza, ha vinto sei Palii ed è diventato uno dei big.

Ed è per questo che quell’incidente stradale ’davanti San Guido’ diventa un fatto da prima pagina, invece che un articolo di cronaca. Sia per il luogo, un viale da percorrere a 60 chilometri orari, anche per ammirare la bellezza e ricordare quei versi sui ’cipressi alti e schietti’. Sia per l’auto che è andata a schiantarsi contro gli alberi, una Porsche cabriolet prestata da un ex capitano di Contrada al fantino che voleva visionare un cavallo nella tenuta di Bolgheri del marchese Niccolò Incisa della Rocchetta. Sia soprattutto per la vittima, Andrea Mari, o meglio Brio. Perché quello che per i soccorritori di Castagneto Carducci e di Livorno era un nome che non diceva molto, a Siena e ai tanti che sono innamorati del Palio è diventato un incidente come quello costato la vita a James Dean o ad altri eroi, che come si sa "son tutti giovani e belli".

Essere fantino in Piazza del Campo vuol dire far parte di una élite del mondo dei cavalli. Niente affatto ristretta o particolare, dato che il più popolare fantino al mondo, Frankie Dettori, vincitore per cinque volte dell’Arc de Triomphe, si è fatto fotografare due anni fa con Giovanni Atzeni, detto Tittia, quando vinse il Palio nella Giraffa. Fu Andrea Degortes, il mitico Aceto, a rivoluzionare il mondo dei fantini del Palio negli anni Sessanta. Prima erano costretti a fare la questua tra i contradaioli, dopo aver vinto un Palio. Aceto, nonostante il suo passato da stalliere alle Capannelle, rifiutò con sdegno quelle passeggiate da questuante. E regalò a chi venne dopo di lui ingaggi milionari, prima in lire, poi anche in euro.

Così vennero Cianchino, il Pesse, Trecciolino. Plurivincitori e diventati ricchi e famosi. Tanto che alla villa di Aceto, nelle Crete Senesi, fecero tappa Tony Blair, all’epoca premier della Gran Bretagna, Luciano Pavarotti ed Enzo Biagi, che lo intervistò in diretta tv.

Andrea Mari faceva parte della ristretta schiera di fantini che potevano scegliersi la Contrada su cui montare, stabilire le cifre per provare a vincere il Palio e per pagare ’i partiti’ con le altre Contrade. E non c’è solo Siena che garantisce monte dorate ai fantini più bravi: ci sono altri palii minori a Fucecchio, Asti, Legnano, che vogliono imitare il Palio più celebre al mondo anche nel garantire lauti ingaggi.

Brio, vinse il suo primo Palio nella Pantera nel 2006. Partì ultimo, riuscì a battere la Contrada rivale all’ultimo metro dopo tre giri di Piazza. Una rimonta incredibile. Poi vennero le altre cinque vittorie, tutte contrassegnate da una spregiudicatezza nell’affrontare le curve di San Martino e del Casato. L’ultimo trionfo è stato nel Drago nel luglio del 2018, con il Palio dipinto da Emilio Giannelli.

L’ultimo suo Palio nel Bruco, nell’agosto 2019, secondo per questione di centimetri. Una vita vissuta ad alta velocità, montando cavalli che non entrebbero in nessun ippodromo, spingendoli al massimo in Piazza. Una vita finita in una tragica corsa, ieri pomeriggio, sui troppi cavalli di una Porsche.