Venerdì 19 Aprile 2024

Marco Mazzeschi morto a Dubai, un mistero: indagata la compagna

La donna aveva parlato di un malore. Ma i genitori hanno presentato un esposto. La procura ipotizza l’omicidio preterintenzionale. Si attende l’esito dell’autopsia

Marco Mazzeschi, 44 anni, imprenditore nel settore delle lavanderie industriali

Marco Mazzeschi, 44 anni, imprenditore nel settore delle lavanderie industriali

È morto, lui aretino doc, dall’altra parte del mondo: a Dubai, nel Paese della tecnologia. E ora c’è un’indagine che addirittura ipotizza l’omicidio preterintenzionale a carico della compagna. Indagine che ha portato a un’autopsia, eseguita martedì dagli specialisti della medicina legale di Siena.

Un’indagine a sorpresa. Perché la morte di Marco Mazzeschi, appena 44 anni e imprenditore nel settore delle lavanderie industriali, sembrava senza se e senza ma causata da un malore. E questa doveva essere anche la certezza della polizia di Dubai, essendo arrivato il via libera all’espatrio della salma. Riportata in Italia, per la camera ardente e poi per i funerali. Ma a questo punto è cambiato qualcosa. La procura ha disposto l’autopsia. Lui si era spento all’improvviso il 30 ottobre, nel suo appartamento dall’altra parte del mondo. Cosa è successo?

Da quanto filtra la famiglia ha presentato un esposto. Obiettivo capire cosa ne abbia provocato la fine, nel dubbio che possa nascondere un mistero ancora inafferrabile. Da qui l’autopsia, davanti anche al perito di parte della compagna, proprio in quanto indagata. Non per omicidio volontario, nessuno si spinge a tanto, ma preterintenzionale. Oltre questo le bocche sono cucite. A logica l’accusa non può che essere legata al testo dell’esposto, l’indagine è solo al primo passo.

Quello che si sa è che a trovarlo morto riverso in terra sia stata proprio la compagna, in piena notte, forse nel corridoio, alzandosi per bere. E che da lei sia partito l’allarme all’emergenza e alla polizia, per poi avvertire i genitori di Marco, poche ore dopo, per evitare, avrebbe detto, l’annuncio in piena notte. Poi l’attivazione del consolato e perfino l’esame tossicologico, dall’esito, a quanto risulta, negativo. Quindi la partenza, il funerale, lo stop improvviso. L’ipotesi profilata non deve portare a conclusioni affrettate: se l’autopsia dovesse confermare il malore, tutto si estinguerebbe. Più difficile capire lo scenario dietro la "pista" preterintenzionale. A volte è stato configurato ad esempio per liti finite in malo modo, oltre ogni intenzione. Ma per ora è solo teoria, in attesa dell’esito dell’autopsia. Autopsia su un entusiasta della vita, di quelli che la prendono sempre con un sorriso. Fino a quando non è la vita a tradirli.