Martedì 23 Aprile 2024

Multe per eccesso di velocità, si cambia

La Consulta fa chiarezza: sul 126 bis (omessa comunicazione dei dati) è competente il giudice del luogo dove si è commessa l'infrazione

L'avvocato Luigi Vingiani

L'avvocato Luigi Vingiani

Roma, 2 gennaio 2019 - Tutor, velox e multe per eccesso di velocità, si cambia. Per la sanzione accessoria da omessa comunicazione dei dati (articolo 126-bis del codice), dopo un lungo dibattito nazionale la Corte Costituzionale ha fatto chiarezza. Con ordinanza 237 del 14 dicembre 2018 la Consulta ha stabilito che sia competente il giudice del primo accertamento, dove è stata commessa l’infrazione. L’avvocato Luigi Vingiani, segretario nazionale della Confederazione giudici di pace, c’era già arrivato in una sentenza che dava un'interpretazione costituzionale. Ora spiega le conseguenze di questo cambiamento. “Intanto si eviterà l’intasamento dell’ufficio di Roma e il cittadino troverà un giudice più vicino”.

Avvocato Vingiani, ma se il ministero continuerà ad usare il criterio di Roma, le multe saranno annullate? “Assolutamente no, sarà solo sospeso il termine per ricorrere. Fino ad oggi per tutti i 126 bis fare una causa e andare a Roma costava più della multa, già onerosa”.

Infatti la sanzione minima è di 292 euro, considerato il +2,2% appena scattato in automatico (video). Prevede che aumenteranno i ricorsi? “Sicuramente. Oggi l’impugnazione del 126-bis è rarissima”.

Ma perché un automobilista dovrebbe opporsi alla sanzione secondaria, che ti multa perché non hai fatto sapere chi guidava l’auto sprint? “Il caso più frequente: quando viene impugnata la multa per eccesso di velocità, il termine della comunicazione dati è sospeso fino alla pendenza del giudizio. Ma se gli uffici non si scambiano le informazioni, la seconda contravvenzione per omessa comunicazione viene spedita ugualmente anche se non dovrebbe”.

Eppure esiste un centro unico, accorpato. “Il Cnai, centro nazionale accertamento infrazioni. Prima che si esprimesse la Consulta, per Cassazione, ministero e prefetture era l’unico organismo competente per tutta Italia”.

Non proprio comodo se un automobilista multato abita a Bolzano o a Palermo. “La regola era senz’altro troppo sfavorevole ai cittadini. E infatti c’è stato un gran dibattito nazionale. Si discuteva tra luogo di partenza e di destinazione”.

Invece? “Con una sentenza, avevo obiettato che erano sbagliati entrambi i criteri. Se abito a Napoli ma ho preso la multa a Milano, non c’è motivo di fare spostare la pubblica amministrazione a casa mia. Ma nemmeno era giusto stabilire a monte che fosse competente il centro di Roma. È invece corretto se ne occupi il giudice del primo accertamento, dove è stata commessa l’infrazione".

La Consulta le ha dato ragione.

"Per la Cassazione le due violazioni erano autonome. Mentre la Corte Costituzionale ha stabilito che la seconda è accessoria rispetto alla prima. Quindi segue la competenza della sanzione principale".

Andando invece alla violazione originaria, la multa per eccesso di velocità. Se percorro l’autostrada da Napoli a Milano, qual è il Tutor di riferimento? Quello del tratto iniziale, intermedio o finale? “La Cassazione ha stabilito che fa fede l’ultimo impianto che ha accertato l’eccesso di velocità".