Multe e autovelox, il Comune dei record: "Così copro il bilancio con i verbali"

Il sindaco di Colle Santa Lucia (Belluno): "Spese per 750mila euro, sanzioni per 680mila. Difendo uno dei più bei passi dolomitici"

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Colle Santa Lucia (Belluno), 1 marzo 2022 - Multe e autovelox. Sindaco Paolo Frena, insegnante, primo cittadino di Colle Santa Lucia al quarto mandato. Siete i primi in Italia. L'ultimo report di Openpolis certifica: più di 3.160 euro pro capite dalle sanzioni.  Tutti gli indisciplinati passano da lì? “L'autovelox è stato collocato  sul passo Giau, che collega il nostro comune con Cortina d’Ampezzo. L'abbiamo messo tre anni fa. Non è una vessazione contro i cittadini ma contro chi usa quella strada in modo improprio. In particolare i motociclisti. È lungo una provinciale data in gestione a Veneto strade“.

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Ma chi incassa gli introiti?

“Il Comune. Perché abbiamo chiesto noi di installare l'autovelox. In quel punto ci sono attività ristorative disturbate dall’uso improprio della strada. Nonostante l’autovelox e il limite dei 50, i motociclisti soprattutto sfrecciano, qualcuno arriva ai 150 all'ora. Questo è il dato. Siamo un piccolo paese di 360 abitanti, anche per questo deteniamo il record“.

Quanto incassa dalle multe? “Nel 2021, abbiamo emesso verbali per circa 680mila euro. Gli italiani pagano  quasi tutti, al 95%. Sugli stranieri riusciamo a recuperare l'80%“. E a quanto ammonta il suo bilancio? “Le spese correnti arrivano a 750mila euro“.

 

Paolo Frena, sindaco di Colle Santa Lucia, e l'autovelox sul Passo Giau (Belluno)
Paolo Frena, sindaco di Colle Santa Lucia, e l'autovelox sul Passo Giau (Belluno)

In altre parole, il bilancio è pagato dalle multe. “Sì, siamo contenti. Ma questi incassi sono vincolati". Ma nessuno pubblica mai come li spende. Lei come li usa? “In manuenzione, stiamo prevedendo interventi particolari proprio lì, ne stiamo ragionando in questi giorni. Anche perché è uno dei più bei passi dolomitici, noi ce lo conserviamo“. Pochi ricorsi. “Pochissimi. L'autovelox è a posto, autorizzato e controllato. Sarebbe assurdo metterci tanto impegno per poi vanificare tutto“. Perché ha chiesto di piazzare l'autovelox proprio lì? “Spesso mi trovo in zona, ci sono attività ristorative, persone che spesso mangiano all’esterno. E sembra di essere a Indianapolis. I passi dolomitici meriterebbero un accesso regolamentato, se ne discute da anni“. Vuol dire il numero chiuso? “Sì, perché il turismo di massa sta rovinando le nostre zone“. Come lo immagina? “Un accesso a pagamento o regolamentato in altro modo. Non ci possono essere resse, file, rumori. Uscire dalle grandi città e trovarsi nel caos. Che senso ha?“. Quindi se uno paga può entrare comunque? “No, il numero dev’essere regolamentato. Avevamo addirittura ipotizzato di raggiungere i passi tramite impianti di risalita che potevano risolvere il problema“. Non si è mai avuto il coraggio di arrivare in fondo. “Ma prima o poi dovremo farlo, soprattutto nei passi dove ormai dalle 10 del mattino alle tre del pomeriggio non si circola più. Passo Gardena, Sella...“. Sindaco, in conclusione: l’autovelox è il suo bancomat? “Certamente non era nato con questo intento ma ora ci sta dando una mano, i piccoli comuni in alta montagna non possono godere di trasferimenti particolari. Necessariamente è un vantaggio.

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