di Marco Principini La tensione sull’asse Finlandia-Svezia-Turchia-Russia cresce di ora in ora, da giorni. Si aprono le porte della Nato, pronta ad accogliere i due Paesi scandinavi e a porre fine dopo settanta anni al modello di neutralità di Finlandia e Svezia. I primi passi formali sono stati già compiuti. A Helsinki è stata ufficialmente annunciata l’intenzione di presentare la domanda di adesione, notizia accolta favorevolmente dai ministri degli esteri dell’Alleanza riuniti a Berlino. Domani, poi, toccherà a Stoccolma dove i socialdemocratici, partito di maggioranza, dopo decenni di resistenze hanno tolto il veto alla candidatura del proprio Paese. "È un momento storico, ora saremo più forti", le parole con cui il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha salutato l’allargamento del Patto Atlantico. Allargamento che ha ricevuto il via libero definitivo anche da parte degli Stati Uniti. "Sosteniamo con forza questa strada", ha affermato il segretario di stato americano Antony Blinken. Stoltenberg non solo ha auspicato un processo di ratifica che sia il più veloce possibile, ma ha assicurato che la Nato darà garanzie di sicurezza a Svezia e Finlandia da subito, anche nel periodo della candidatura in attesa di esaminare e formalizzare l’adesione. "Si apre una nuova era", hanno affermato il presidente e la premier finlandesi Sauli Niinisto e Sanna Marin: "Per noi vicini alla Russia ormai da soli non ci può essere un futuro di pace. Mosca non è più la stessa e rappresenta anche una minaccia nucleare molto seria". E di ‘minaccia diretta’ per l’Alleanza parla anche la bozza del Documento strategico che dovrà essere approvato nel prossimo vertice dei capi di Stato e di governo della Nato in programma a Madrid il 29 e 30 giugno. Una svolta rispetto alle precedenti versioni del documento (l’ultima del 2010) in cui si definiva la Russia come "partner". Una dicitura che ...
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