Giovedì 18 Aprile 2024

Morto trovato nel Po in un sacco: la vittima era scomparsa da sei giorni

San Benedetto Po, riconosciuto dalla sorella. Fausto Bottura, 48 anni. La pista privilegiata e quella dell'omicidio di Bruna Bianchi

Dopo la piena del Po, macabra scoperta ripulendo l’idrometro:  il corpo di un uomo  chiuso  in un sacco (Archivio)

Dopo la piena del Po, macabra scoperta ripulendo l’idrometro: il corpo di un uomo chiuso in un sacco (Archivio)

Mantova, 9 dicembre 2014 - Stava pulendo l’idrometro a Bardelle di San Benedetto Po, in provincia di Mantova, e ha cercato di sganciare dalla griglia un sacco nero. Silvano Grecchi, carabiniere in congedo, è sceso lungo i gradini che dall’argine portano alla riva del fiume e ha scorto un braccio che sporgeva dal sacco. Ha dovuto chiamare i carabinieri, quella non era spazzatura.

Ieri mattina alle 9 dall’acqua del Po è stato estratto un corpo che appariva tumefatto in volto, forse ucciso a colpi di pistola in faccia, forse incaprettato e rinchiuso in un sacco. La prima ricognizione del cadavere è stata difficile: uomo intorno ai 45-50 anni, vestito di tutto punto, cadavere probabilmente giunto fin lì dopo essere finito in acqua altrove. Sette ore dopo, è arrivata la prima certezza: Fausto Bottura, disoccupato di 48 anni di Magnacavallo risultava scomparso dal 3 dicembre. All’obitorio dell’ospedale Poma è stata la sorella a confermare che si tratta di lui, del quale aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri della cittadina che dista una trentina di chilometri dal luogo del ritrovamento del corpo. I due vivevano insieme con i figli di lei e mercoledì scorso, uscito di casa in serata, non aveva più fatto rientro. La sorella Patrizia l’ha descritto come sofferente per la disoccupazione che durava da due anni dopo la chiusura dell’azienda di laterizi e i tanti no ricevuti durante l’estenuante ricerca di lavoro. Sul volto dell’uomo c’è un evidente ematoma e i piedi risultano legati tra loro con del nastro adesivo attaccato al sacco: la pista privilegiata è omicidio, ma non si può, per ora, neppure escludere il suicidio. È stata smentita la prima ipotesi di colpi d’arma da fuoco rilevati sul volto ma la chiusura nel sacco lascia aperte le strade da percorrere per capire cosa sia accaduto all’operaio. La strada che conduce all’argine è stata chiusa per un chilometro ieri mattina tanta era la folla di gente che ha cercato di avvicinarsi al luogo del macabro ritrovamento in un giorno festivo e lugubre. L'autopsia prevista per oggi al’ospedale Poma di Mantova darà al magistrato qualche informazione utile in più per capire cosa possa essere successo e cercare, eventualmente, i responsabili della morte di Fausto Bottura.