Giovedì 18 Aprile 2024

Morto nel parco, il giallo del campione di rugby

Christophe Dominici aveva 48 anni, molti successi con il suo club e in Nazionale. L’ombra del suicidio: soffriva di depressione

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Cinque campionati vinti, più di sessanta presenze in nazionale, quattro successi nel Sei Nazioni, tra cui due storiche vittorie sugli All Blacks ai Mondiali. Sono solo alcuni dei traguardi raggiunti dall’icona del rugby Christophe Dominici.

E adesso è giallo sulla sua morte: l’ex ala della nazionale francese, 48 anni, è stato ritrovato morto ieri in un parco vicino Parigi, il parc de Saint-Cloud. Secondo i principali media francesi, che citano un testimone oculare, l’ex giocatore dello Stade Français è salito sul tetto di un edificio abbandonato e poi si è buttato giù da un’altezza di circa dieci metri. Per fare chiarezza sull’accaduto e capire quali siano state le cause della sua morte, la procura di Nanterre ha aperto un’indagine.

Christophe Dominici, dopo aver esordito all’età di 22 anni nel Toulon, era arrivato a Parigi nel settembre del 1997 per giocare nel club dello Stade Français. L’anno dopo era già diventato campione di Francia e nel 1999 l’ex ala ha riportato un indimenticabile successo contro la Nuova Zelanda in semifinale dei Mondiali. Pochi anni dopo però, esattamente tra il novembre del 2001 e il giugno del 2003, Dominici non si è più presentato tra i Blues. Si pensa, per motivi di depressione.

Nel 2008 si è conclusa la sua carriera da giocatore ed è diventato assistente allenatore del suo club, lo Stade Français.

In un’intervista al quotidiano Le Monde, un anno dopo, ha confidato che lo sport era un palliativo per lui: "Se fossi stato felice, non avrei giocato a rugby. Se non avessi avuto un tale desiderio di vendetta, una tale aggressività, un tale desiderio di esistere, probabilmente non avrei fatto tutto questo".

Il vicepresidente della federazione francese di rugby, Serge Simon, ha detto di essere "sconvolto" per la scomparsa del giocatore ed ex suo compagno di squadra allo Stade Français.

"Il rugby francese perde una stella, il XV di Francia un mito, lo Stade Français una leggenda e molti di noi un amico", ha twittato Simon.

Anche il suo club ha reso omaggio all’ex giocatore con un tweet: "Genio del rugby e compagno impareggiabile", la sua scomparsa "lascia un grande vuoto nella nostra grande famiglia".

red. est.