Claudio Mandia, mistero sul ragazzo morto a New York. "Un malore? Ma era sanissimo"

Il decesso di Claudio Mandia alla vigilia dei 18 anni. I parenti: trattamenti inimmaginabili dai vertici della scuola

Claudio Mandia avrebbe compiuto 18 anni il giorno dopo la sua morte

Claudio Mandia avrebbe compiuto 18 anni il giorno dopo la sua morte

Sarà l’autopsia a spiegare quello che, al momento, appare un destino indecifrabile. Claudio Mandia avrebbe compiuto 18 anni sabato scorso, ma la notte tra giovedì e venerdì, dopo una festa con amici italiani e americani, è morto nella sua stanzetta al liceo internazionale ‘EF Accademy’ di Tarrytown (nello Stato di New York), dove si trovava dall’inizio dell’anno scolastico per formarsi e imparare l’inglese. Una fine assurda che lascia attoniti e sgomenti coloro che hanno conosciuto quel ragazzo salernitano (di Battipaglia) solare. Un esito tremendo che trascina nella disperazione i genitori – Mauro Mandia ed Elisabetta Benesatto – arrivati venerdì mattina all’aeroporto JFK di New York per festeggiare la maggiore età di Claudio e a cui la terribile notizia è stata data dai funzionari della dogana. "Un malore purtroppo non gli ha lasciato scampo", dice Pietro Benesatto, fratello della mamma di Claudio. Ma neppure lui riesce a spiegare perché un 17enne, sportivo e in buona salute, si accascia senza vita sul letto di un college dopo una serata di baldoria con gli amici: "Claudio era sanissimo, i medici dovranno appurare cosa è accaduto. Il suo sogno era quello di diventare un manager e specializzarsi in economia. Però, ogni desiderio di mio nipote, è stato spazzato via. Vittima di un’aggressione? Lo escludo". Ma la stessa famiglia vuole che si vada fino in fondo e accusa la scuola: "Claudio è stato sottoposto a trattamenti inimmaginabili da parte dell’amministrazione del college", annunciando "azioni appropriate".

"If not me then who?", aveva scritto Claudio tre mesi fa sul profilo Instagram. "Se non io, chi allora?" si domandava in quel lembo d’America che aveva abbracciato con entusiasmo tanto da pensare di trasferirsi alla fine del liceo. E la citazione del rabbino Hillel è forse una traccia per mettere a fuoco la personalità del giovane: parole usate come richiamo alla responsabilità e all’impegno senza attendersi aiuti e sconti. "Era un ragazzo assennato, senza grilli per la testa – dice lo zio Pietro –. Quando era tornato a casa dei genitori per le vacanze di Natale, aveva rivelato agli amici che aveva intenzione di vivere negli States anche dopo l’high school. Sapeva che avrebbe dovuto a breve entrare in azienda, accanto a papà e mamma, e voleva farlo dagli Usa".

I genitori di Claudio – unico figlio maschio e primo di quattro – sono imprenditori molto conosciuti nella piana del Sele. La loro azienda, la Fiad, è una delle eccellenze della Campania ed esporta prodotti surgelati, a partire dalla pizza, in mezzo mondo. Mercato di riferimento sono gli Usa dove Claudio pensava di stabilirsi per rendere ancora più solida l’attività commerciale di famiglia che coniuga alta artigianalità e applicazione ingegneristica. Un progetto distrutto da una morte che è ancora avvolta nel mistero fino a quando non saranno chiare le cause del decesso. Per questo motivo gli inquirenti Usa stanno sentendo i compagni di college e i partecipanti alla festa di giovedì sera.