Mercoledì 24 Aprile 2024

Morto trovato in un sacco nel Po, fermati anche due amici del nipote

martedì ha confessato il nipote 19enne. Oggi sono state fermate altre due persone di Giulio Cisamolo

Carabinieri

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Magnacavallo, 10 dicembre 2014 - Dopo l'arresto del nipote 19enne, accusato dell'omicidio di Fausto Bottura, l'uomo di Magnacavallo trovato senza vita lunedì mattina nelle acque del Po, sono state fermate altre due persone: si tratta di due amici di Massimo Bottura. Le prossime ore potrebbero dunque essere quelle decisive per risolvere il mistero sull'assassinio.

Il nipote è stato sentito dal procuratore capo Condorelli e dal sostituto Bertuzzi. Presente il luogotenente Claudio Zanon. Gli avvocati difensori Delaini e Gavioli all'uscita hanno dichiarato: "Ha risposto a tutte le domande dando le sue spiegazioni". La collaboratività del ragazzo è stata confermata anche dai magistrati. La convalida dell'arresto è prevista per venerdì mattina: per ora resta in carcere. Ora saranno sentiti anche i suoi due amici. 

Il nipote 19enne, uno dei figli della sorella della vittima, vive nella stessa casa casa in cui risiedeva Fausto. C'erano tensioni in famiglia, riguardo l’eredità della villetta: l'ultima lite è degenerataa seguito della decisione dei due fratelli di vendere la casa paterna e di non trovarsi affatto in sereno accordo tanto da farsi assistere da un avvocato. Il ragazzo avrebbe colpito a morte lo zio, poi la decisione di trasportarlo fino all’argine del fiume e di lasciarlo in balia della corrente, infilato dentro due sacchi neri.