Morti e disagi senza fine. L’estate infernale dell’A14

Marche: i 40 chilometri maledetti per i lavori in galleria

Morti, feriti, disagi. Ecco l’estate infernale dell’A14. Appena iniziata e con due vittime nel primo tragico bilancio: due camionisti hanno perso la vita lunedì scorso, in una carambola che ha coinvolto i loro mezzi e quello di un altro autotrasportatore, miracolosamente illeso. È stato solo l’ultimo gravissimo incidente che si è verificato nel tratto maledetto dell’autostrada, da San Benedetto a Porto Sant’Elpidio, teatro ogni giorno di chilometri di coda in entrambe le direzioni. Sono settimane insostenibili per i malcapitati che transitano in quella zona, ed è un sollievo quando si riesce a oltrepassare la ’terra di mezzo’, quei maledetti 40 chilometri, magari con pochi minuti.

Peccato che accada pochissime volte. Fate una prova con lo smartphone, in qualsiasi momento. Aprendo Google Maps e digitando come inizio viaggio San Benedetto del Tronto e arrivo Porto Sant’Elpidio (o viceversa) il colore predominante sarà il rosso. Rosso che significa rallentamenti, code, persone stravolte nella propria auto o nel camion. Nella maggior parte delle giornate sono infatti tutti fermi per ore, al caldo. E quando c’è un incidente ecco che bisogna uscire sulla Statale, ingolfando così le località della costa picena e fermana, con incolonnamenti di camion a ridosso delle abitazioni. Qualche giorno fa un camionista ha provato a scavalcare la recinzione per farsi un tuffo al mare, ferito al braccio è stato trasportato al pronto soccorso. Scene di ordinaria follia nel tratto più a Nord dell’A14 senza terza corsia. Ce ne sono due, ma dopo l’incendio in galleria di tre anni fa – origine di tutti gli attuali mali – troppo spesso ne rimane una. Cantieri a ripetizione, lavori infiniti, soprattutto nella bella stagione. Ma anche dove le corsie sono tre non si ride: dal venerdì alla domenica mattina l’A14 è bloccata da Bologna alla diramazione per Ravenna, tra lavori per l’asfalto e persone che vanno verso il mare. Disagi che vanno in direzione contraria la domenica pomeriggio e il lunedì e si ripercuotono sulla via Emilia.

Ecco che allora fa male la testa il solo pensiero di passare in autostrada buona fetta delle ferie nei giorni che verranno, quelli da bollino nero. Partenze intelligenti, studiate per giorni, non bastano più. C’è sempre un cantiere a rovinare i piani. E non può soddisfare la riduzione del pedaggio: nella zona tra Marche Sud e Abruzzo si paga la metà, ma come sottolineato da più di una persona in questi giorni "chi ci passa andrebbe risarcito, altro che pagare meno". Dopo l’incidente mortale di lunedì in tanti sono tornati ad alzare la voce. Lo ha fatto l’Anci Marche, con la presidente Valeria Mancinelli che ha scritto al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini: "La tragedia avvenuta il 28 giugno è solo l’apice di una situazione insostenibile che da mesi coinvolge coloro che transitano sull’autostrada. Vanno chiusi i cantieri non indispensabili e occorre sospendere i lavori nel fine settimana". Lo hanno fatto i sindaci della costa sambenedettese, che hanno chiesto aiuto al prefetto di Ascoli per convocare un tavolo con Autostrade per l’Italia. Lo stanno facendo gli automobilisti, esasperati dalla situazione. Servirà a qualcosa?