Mercoledì 24 Aprile 2024

Morti dentro il container Operai intossicati nel sonno

Braciere acceso contro il freddo, due muratori egiziani uccisi dal monossido. I sindacati all’attacco: com’è possibile che siano stati lasciati a dormire lì?

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di Federico Magni

e Paola Pioppi

MOLTRASIO (Como)

Li hanno trovati rannicchiati in un container, dove passavano la notte dopo la giornata di lavoro in cantiere. Senza vita da ore, morti nel sonno soffocati dal monossido di carbonio. Accanto a loro, un braciere improvvisato, fatto con un secchio e qualcosa a cui dare fuoco per scaldarsi. A tradirli, è stato quello spazio chiuso e angusto, l’inconsapevolezza del pericolo, il freddo della notte. Ma soprattutto una condizione di vita e di lavoro drammatica.

Samir Mohamed Said, 29 anni e Salah Abdelaziz, 25 anni, operai arrivati dall’Egitto per costruire ville di lusso a picco sul lago, sono stati trovati morti ieri mattina in un cantiere di Moltrasio, dove un imprenditore russo sta realizzando tre ville. Samir e Salah, due famiglie lasciate in Egitto pochi mesi fa, figli piccoli a cui cercavano di garantire un futuro, pare lavorassero per una impresa che risulta la terza subappaltatrice da quando è stato aperto il cantiere. Il condizionale è obbligatorio al termine di una giornata in cui da quel cantiere non è uscito nulla di certo: contratti di assunzione, figure di riferimento, ruoli e mansioni. Quello che solitamente si materializza in pochi minuti, nel cantiere di Moltrasio è risultato di una complessità spiazzante.

Per questo i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Como, dopo il sopralluogo hanno convocato una quantità di persone, dai committenti ai titolari delle imprese, nel tentativo di capire cosa facessero i due giovani operai trovati nel container e più in generale l’organizzazione del cantiere. "Non so se erano assunti in regola per lavorare in quel cantiere, ma so che da 25 giorni lavoravano e dormivano lì, in quel container – dice Ali Said Abdelghani, cugino di una delle due vittime, che ha raggiunto Moltrasio appena ha saputo della morte dei due ragazzi –. È una tragedia. Samir aveva tre figli, Salah due. Ci sono due famiglie che aspettano di sapere cosa è successo".

Anche Luca Vaccaro, della Fillea Cgil di Como, accorso davanti ai cancelli è sconcertato: "È assurdo che si dorma in un luogo di lavoro, a meno che non sia previsto. E quel container sicuramente non è un luogo vivibile".