Mercoledì 24 Aprile 2024

Morti in Italia, pesa il Covid. Istat: "Nel 2020 oltre 700mila come nel '44"

Il presidente Gian Carlo Blangiardo: "L'anno scorso 647.000 decessi". Ricciardi: "Rischio altri 40mila a febbraio-marzo"

Un reparto di reparto di terapia intensiva (Ansa)

Un reparto di reparto di terapia intensiva (Ansa)

Roma, 15 dicembre 2020 - Crescono i morti in Italia nel 2020 sotto il peso della pandemia di Coronavirus. L'anno "non è ancora finito, ma una valutazione ragionevole fa pensare che supereremo il confine dei 700mila decessi complessivi", spiega il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, ospite di Agorà su Rai Tre. "E' un valore preoccupante perché una cosa del genere l'ultima volta, in Italia, era successa nel 1944. Eravamo nel pieno della seconda guerra mondiale", prosegue precisando che "nel 2019 il dato era stato di 647.000 morti". 

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Ricciardi: "Rischio altri 40mila morti a marzo"

E di vittime parla anche Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma. "I casi notificati sono soltanto la punta dell'iceberg" e "i morti crescono in una maniera impressionante: ne abbiamo avuti 36.000 nella prima fase" e nelle seconda fase, "se continua questo trend arriveremo ad averne 40.000 a febbraio-marzo", ha detto Ricciardi sempre ospite ad Agorà. 

In merito all'ipotesi di un lockdown totale a Natale non ha dubbi: "Assolutamente sì, se continua così". Rispetto ai casi di contagio, spiega l'esperto, "nella prima parte dell'epidemia l'indagine sieroepidemiologica evidenziò che nel Paese c'erano 6 casi notificati per ogni caso segnalato. Oggi non siamo a quel livello, ma credo almeno siano il doppio o il triplo. E di questi il 5% va in ospedale". 

E poi, a dimostrare la gravità della situazione c'è "un dato inequivocabile, il numero dei morti: la Germania ha finora 20.000 morti, un terzo dei nostri".  Sì quindi a misure più restrittive, secondo Ricciardi. Un recente studio, ha ricordato, mostra che "quando fai solo raccomandazioni la natura umana porta a fare tutto il consentito e questo porta a ridurre i contagi solo del 3%, con questi tassi non riusciremo mai a diminuire la curva. Invece il lockdown lo riduce del 15%, e questa è l'unica strada possibile nel momento in cui non c'è più la possibilità di tracciare".