Muore due giorni dopo il parto e il marito denuncia l'ospedale

Ad accompagnarla nell’ultimo, tragico e inaspettato viaggio sono stati il marito e il figlioletto primogenito. L’ultimo nato resta ricoverato, vegliato da medici, infermieri e parenti. Trendafile, che aveva solo 33 anni, è morta dopo una emorragia interna. Era ricoverata all’azienda ospedaliera Mellino Mellini di Chiari di Milla Prandelli

L’ingresso dell’ospedale Mellino Mellini di Chiari (Fotolive)

L’ingresso dell’ospedale Mellino Mellini di Chiari (Fotolive)

Palazzolo sull'Oglio (Brescia), 6 dicembre 2014 - Trendafile Dragoti è morta lunedì all’alba per complicazioni dovute al parto di sabato scorso. Ad accompagnarla nell’ultimo, tragico e inaspettato viaggio sono stati il marito e il figlioletto primogenito. L’ultimo nato resta ricoverato, vegliato da medici, infermieri e parenti. Trendafile, che aveva solo 33 anni, è morta dopo una emorragia interna. Era ricoverata all’azienda ospedaliera Mellino Mellini di Chiari. Residente a Palazzolo, Trendafile è stata accompagnata in ospedale dal marito perché accusava dolori molto forti, che la signora potrebbe avere scambiato per un’avvisaglia del parto imminente.

Invece, come ha fatto sapere l’azienda ospedaliera, ha avuto un distacco acuto della placenta, che ha reso indispensabile un intervento. «Essendo stato diagnosticato un distacco acuto di placenta si è provveduto con un intervento d’urgenza - si legge nel comunicato - La tempestiva azione dell’équipe chirurgica nell’effettuare il cesareo ha salvato la vita al bambino ed alla paziente, grazie alle trasfusioni di sangue a compensazione dell’emorragia. In fase di monitoraggio del decorso post-operatorio, la mamma ha sviluppato una complicanza di choc emorragico causato da una coagulazione intravascolare disseminata, sindrome clinica che può scatenarsi a seguito di diversi fattori, a volte concomitante con altre patologie e non necessariamente collegate a quelle ostetriche: il risultato è stato inevitabile. Tutto il personale sanitario ha operato seguendo i protocolli clinici previsti». Il marito della donna nei giorni scorsi ha ritenuto un atto dovuto sporgere denuncia contro ignoti, perché vorrebbe chiarezza in merito a quanto accaduto. Il distacco della placenta, purtroppo, è una patologia imprevedibile e molto rischiosa, sia per la madre sia per il feto, soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza.

In pratica la placenta si distacca dal collo dell’utero e il bimbo rischia l’anossia. Solo un taglio cesareo fatto in tempi brevissimi dà qualche possibilità di sopravvivenza al piccolo. Un’altra mamma è morta di parto lo scorso 4 giugno a Desenzano del Garda. In quel caso l’intera equipe medica - otto professionisti – é finita sotto inchiesta. In quel caso ad avere la peggio era stata la madre, Stella Migale, una 37enne di Castiglione delle Stiviere. La donna è deceduta mentre dava alla luce il suo piccolo Andrea, vivo per miracolo ma segnato da danni permanenti. Lo scorso 14 novembre, invece, appena prima di nascere, sempre a Desenzano del Garda, è morta la piccola Sofia.