Mercoledì 2 Ottobre 2024

Morta dopo la pizza: "Non c’era botulino". L’ipotesi dei pesticidi

Avellino, la donna aveva 46 anni. Il marito restò intossicato. Svolta dai test. Si indaga sui prodotti della ditta dell’uomo.

Morta dopo la pizza: "Non c’era botulino". L’ipotesi dei pesticidi

Morta dopo la pizza: "Non c’era botulino". L’ipotesi dei pesticidi

Una folla di parenti e amici ha partecipato ieri mattina ai funerali di Gerardina Corsano, la 46enne di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, deceduta martedì della scorsa settimana per una sospetta intossicazione alimentare. Nella chiesa di Difesa Grande, la contrada rurale dove Gerardina viveva insieme al marito Angelo Meninno, sopravvissuto alla intossicazione, amici e conoscenti si sono stretti alla famiglia che alla vigilia del funerale aveva chiesto ai mezzi di informazione una presenza non invasiva: invito raccolto dalle emittenti televisive che hanno spento le telecamere dentro e fuori la chiesa dell’Addolorata dove è stato celebrato il rito funebre.

Per oggi sono attesi dal magistrato della procura di Benevento, Maria Amalia Capitanio, gli esiti degli esami di laboratorio effettuati dall’Istituto superiore di sanità su alimenti sequestrati in pizzeria e anche in casa dei coniugi.

Da indiscrezioni trapelate, si allontanerebbe l’ipotesi di intossicazione da botulino. Si fa strada invece l’ipotesi, tuttavia da suffragare, di una tossinfezione causata dalla manipolazione di prodotti destinati all’agricoltura, in grado di rilasciare sostanze chimiche pericolose, commercializzati da Angelo Meninno. Anche dall’esame dei suoi campioni biologici, non era comunque emersa la presenza della tossina del botulino.

Se dovesse essere confermato che l’intossicazione della coppia non è stata provocata dagli alimenti consumati il 28 ottobre scorso nella pizzeria di Ariano Irpino, cambierebbe totalmente la posizione dei titolari, iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo e lesioni. Le stesse ipotesi di reato che vengono contestate al medico del pronto soccorso dell’ospedale Frangipane di Ariano Irpino che aveva dimesso la coppia dopo averla visitata in due distinte occasioni.

L’uomo dopo il ricovero aveva detto di aver sentito un cattivo sapore mangiando la pizza condita con l’olio piccante, attribuendo quindi a quel condimento il motivo dell’intossicazione alimentare. Ma l’ipotesi del botulino, oltre alla analisi all’ospedale Cotugno di Napoli, era stata già allontanata dal dg dell’Istituto zooprofilatico di Portici, Antonio Limone, che aveva ribadito come il botulino fosse una "tossina inodore, incolore e insapore"

Marco Principini