Morta dopo il ritocco al seno in casa La trans: "Ho fatto io l’iniezione"

Si è costituita l’estetista che ha praticato il trattamento. È scappata dopo che la donna aveva perso i sensi

Migration

MARANELLO (Modena)

Alla fine, forse sentitasi braccata, ieri si è costituita ai carabinieri di Cento, nel Ferrarese. Pamela – così si fa chiamare la donna, transessuale di origine sudamericana – era ricercata da giovedì pomeriggio per la morte di Samantha Migliore, la 35enne deceduta durante un trattamento estetico nella sua casa di Maranello, in provincia di Modena. Samantha, che già due anni fa fu messa a dura prova dalla vita (l’ex compagno le sparò un colpo di pistola alla testa), sognava un ritocco al seno e si era affidata a Pamela accettando di sborsare 1.200 euro per alcune iniezioni di silicone: "Diceva di essere un’estetista, mia moglie forse l’ha conosciuta su Internet o tramite amiche. Voleva tanto fare questo trattamento", ha riferito il marito, Antonio Bevilacqua, con il quale si era sposata poco più di un mese fa e con il quale aveva deciso di crescere i suoi cinque figli avuti da due precedenti relazioni.

I carabinieri del reparto operativo di Modena e della stazione di Maranello hanno subito identificato la sedicente estetista grazie sia alle testimonianze del maririto e di uno dei figli della donna – presenti in casa al momento della tragedia – sia grazie alle chat custodite nel telefonino della vittima. Pamela, come riferito da Bevilacqua, non appena si è resa conto che la sua ’paziente’ stava male ha consigliato al marito di portarle acqua e zucchero, ma poi, essendo la situazione precipitata, si è data alla fuga fingendo di dover fare una telefonata. La donna si è quindi dileguata riuscendo a portare con sè tutti gli arnesi del mestiere. In particolare numerose grosse siringhe, "mia moglie ne era ricoperta all’altezza del seno", ha testimoniato il marito. Pamela avrebbe detto, per giustificare la perdita di sensi della 35enne, di averle somministrato un anestetico. Ma nessuno sa con certezza che cosa ci fosse nella tanichetta senza etichetta con cui si è presentata la donna nella casa di Maranello. Solo l’autopsia, che nelle prossime ore sarà disposta dal pm Pasquale Mazzei della Procura di Modena, potrà dire con certezza perché Samantha è morta. I tentativi di rianimarla da parte del 118 sono stati vani. Quando i sanitari sono arrivati la donna in pratica era già morta mentre di Pamela non c’era già alcuna traccia.

La macchina investigativa si è messa subito in moto, non è sttao difficile risalire all’identità della sedicente estetista: "Veniva da Bologna"; hanno riferito alcuni parenti della vittima. Ma si è costituita nel Ferrarese. Ora la sua posizione è al vaglio della Procura di Modena che dovrà formulare le ipotesi di reato: si profilano l’omicidio colposo, l’omissione di soccorso e l’esercizio abusivo della professione medica. Accuse gravissime che potrebbero aver già portato al fermo della donna. Il riserbo degli inquirenti è massimo. La correlazione tra il trattamento estetico a cui si era sottoposta Samantha e la sua morte, sul letto di casa, non può infatti darsi per scontata.

La coppia era in procinto di cambiare casa: "Ci dovevamo trasferire proprio ieri", ha raccontato il marito. Samantha – dopo i drammi del passato – sperava di potersi costruire un futuro con Antonio e i suoi figli. "È una tragedia terribile: come comunità maranellese siamo tutti sconvolti di fronte a questa notizia – ha detto il sindaco Luigi Zironi – Ci stringiamo attorno ai parenti di Samantha. Come amministrazione comunale daremo il maggior supporto possibile ai familiari della donna, con particolare attenzione alla situazione dei suoi figli che si trovano ora ad affrontare la perdita della loro giovane mamma"

Valentina Beltrame

Gianpaolo Annese