Giovedì 18 Aprile 2024

Morsi e botte agli infermieri. "Difendeteci dalle aggressioni"

La denuncia del sindacato Nursing up: "Nuova escalation di violenza tra Natale e Capodanno"

Aggressione agli infermieri

Aggressione agli infermieri

Contagi, aggressioni, organico spremuto. La vita degli infermieri in questa quarta ondata è davvero allo stremo. A denunciarne la condizione è Antonio De Palma, presidente del sindacato ‘Nursing Up’.

"Oltre mille infettati nelle ultime 24 ore con turni sempre più massacranti, sono i numeri di un’emergenza". E come se non bastasse, aggressioni continue in corsia che hanno gli infermieri bersaglio dell’ansia degli ammalati. "In pochi giorni, tra Natale e Capodanno, si è registrata una nuova vergognosa escalation di violenza ai danni dei nostri infermieri, già impegnati nella delicata battaglia per fronteggiare la variante Omicron".

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Triste palcoscenico degli agguati sono stati alcuni ospedali di Roma: il San Giovanni Addolorata e il Policlinico di Tor Vergata, presi d’assalto da malati ‘fuori controllo’. "Il bollettino di guerra è da brividi, si fa fatica solo a immaginare che tutto questo possa accadere in luoghi ‘sacri’, dove l’impegno comune dovrebbe essere, come non mai, quello di agevolare i professionisti della sanità nel fronteggiare la crescita esponenziale dei ricoveri, con il primo obiettivo di tutelare la salute dei cittadini. "C’è il caso di una infermiera del San Giovanni – racconta De Palma – a cui un paziente ha addirittura strappato una falange a morsi, e poi un operatore sanitario che a Tor Vergata è stato ripetutamente colpito con pugni al torace fino a cadere a terra e fratturarsi un arto: questi sono i fatti sono veri e propri episodi ai confini della realtà".

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"Appare indiscutibile – osserva ancora De Palma – che il vertiginoso aumento dei ricoveri, nel pieno della quarta ondata, rischia concretamente di generare una nuova paralisi in un sistema sanitario già barcollante. Ed è palese che, a fronte della cronica carenza di personale che può arrivare a toccare in piena emergenza anche le 110mila unità, con i nosocomi alle prese con l’inarrestabile crescita delle infezioni degli operatori sanitari (se ne contano ben 2.490 in più nelle ultime 48 ore, questo equivale a ben 2.041 infermieri contagiati nei primi due giorni del nuovo anno), si verificano situazioni di vero e proprio caos, in particolare nei pronto soccorso".

Gli infermieri diventano così vittime dell’incontrollata e immotivata violenza. Al Policlinico Umberto I, ad esempio, nel giorno di Santo Stefano, un 71enne ha brandito un cacciavite contro gli infermieri. Decine di pazienti in coda in un pronto soccorso del San Camillo, ormai saturo dove non c’è nemmeno posto per accogliere i malati in attesa, si sono scagliati contro i pochi infermier presenti quasi fossero i colpevoli di quella malasanità. "Ora basta – sbotta De Palma – questi incivili sono degni di stare nelle patrie galere, e le aziende sanitarie che non tutelano la sicurezza dei propri infermieri ne risponderanno in tribunale. Siamo pronti a costituirci parte civile a fianco dei colleghi vessati".