Mercoledì 24 Aprile 2024

Morra offende i malati di cancro, ma non lascia

Il presidente dell’Antimafia: "I calabresi sbagliarono a votare la Santelli affetta da tumore". Critiche bipartisan e rischieste di dimissioni

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di Elena G. Polidori

La Calabria "ha la classe politica a che sia merita". Obiettivo dello spietato affondo di Nicola Morra, presidente a 5 Stelle della Commissione antimafia, che ha raggelato anche i grillini, sono Forza Italia e i suoi rappresentanti. A partire da quella Jole Santelli, la presidente calabrese recentemente scomparsa, esponente azzurra e fedelissima di Berlusconi, che quel ‘popolo’ calabrese ha voluto alla guida della Regione nonostante sapesse che era "una grave malata oncologica". "Umanamente ho sempre rispettato la defunta Santelli - ha spiegato Morra -, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte. Hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso".

Morra era stato chiamato a commentare l’arresto del presidente del Consiglio regionale calabrese, Tallini, anche lui uomo di Forza Italia, ma lo spunto è stato usato per attaccare, senza sconti, l’intero partito di Berlusconi. Dove, ha sostenuto, "c’è un numero impressionante di condannati, anche in via definitiva, per associazione a delinquere di stampo mafioso".

A far indignare l’intero quadro politico sono state soprattutto le parole di Morra riferire alla Santelli: gli stessi 5 Stelle hanno preso le distanze. Prima il capogruppo alla Camera, Davide Crippa ("Morra dovrebbe chiedere scusa, quanto detto è inaccettabile"), poi addirittura una nota ufficiale pentastellata che chiarisce l’irritazione interna. Anche perché, sottolinea una fonte, le frasi di Morra rischiano di indebolire il ’peso’ del M5S nella scelta del futuro commissario alla sanità in Calabria (ruolo per il quale Morra avrebbe visto bene Gino Strada). Alla fine, l’esponente grillino ha incassato solo la solidarietà di pochi, come Barbara Lezzi e Carla Ruocco, parlamentari molto lontane dall’ala governista.

Il Pd lo ha attaccato senza sconti ("Parole indegne nei confronti dei calabresi e ingiuriose e volgari nei confronti della memoria di Jole Santelli"), ma è stato soprattutto il centrodestra a controbattere furioso, chiedendone le dimissioni. "Parole vomitevoli. Chiedo le immediate dimissioni di questo deficiente. Sbaglio?", ha detto Matteo Salvini. Il centrodestra ha sottolineato come le frasi di Morra abbiano offeso non solo la Santelli ma tutti i malati di tumore che lottano contro il cancro.

Morra ha poi chiesto scusa, ma senza arretrare dalle accuse verso Forza Italia e rifiutando l’idea del passo indietro ("Non mi dimetto"). "Da parte mia c’è sempre stato il massimo rispetto per chi vive la condizione della malattia, qualunque essa sia - ha spiegato il presidente della Commissione antimafia -. Chiedo scusa alle persone che si sono sentite tradite, colpite". La risposta è arrivata subito: "Dopo questa ridicola e finta marcia indietro, l’indegno Morra se ne deve andare" è sbottato il portavoce di FI, Giorgio Mulè. A cui ha fatto eco ancora Salvini: "Sbagliare è umano, perseverare è diabolico #morradimettiti". Definitiva, senza dubbio, la leader di F’dI, Giorgia Meloni: "Ognuno ha la classe politica che si merita e che ha votato".