Moro, la figlia boccia il film di Bellocchio

Migration

ROMA

"O si decide che siamo personaggi storici, e allora si rispetta la storia, o si decide che siamo personaggi privati e allora ci si lascia in pace". La primogenita di Aldo Moro, Maria Fida, sfoga la sua amarezza di fronte alla pellicola di Marco Bellocchio ‘Esterno Notte’, in onda da ieri sera su Rai 1. Già durante la registrazione aveva bocciato la fiction, ora torna a parlare delle ragioni del suo dolore. "La settimana prima di Natale compirò 76 anni e, dopo aver avuto l’infanzia, la giovinezza, e l’età adulta rovinate dal malefico caso Moro immaginavo, stupidamente di poter sedere su una panchina al sole, prendere un tè con le amiche. Non è per niente così", si lamenta. "Mio figlio ed io viviamo, nascosti in bella vista, col citofono, campanello e telefono spenti. Ma ogni giorno un’ondata di tsunami ci raggiunge ugualmente", aggiunge citando suo figlio Luca, il nipote al quale suo padre si rivolgeva nelle lettere scritte nel corso dei 55 giorni di prigionia. "È vergognoso infischiarsene del dolore altrui, è doppiamente vile usarlo per fare affari. Come disse papà nel 1963: lasciamo che i morti seppelliscano i morti". E Bellocchio, il regista? Ora non commenta, ma la scorsa estate aveva detto: "Mi dispiace se c’è chi lo ha interpretato come se ci fosse un accanimento sui ricordi tragici di quegli anni".