Morì per un ritocco al seno in casa Arrestata l’estetista abusiva

Modena, ai domiciliari la trans brasiliana che fece l’iniezione di silicone. Spunta la testimonianza di un’altra cliente

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di Valentina Beltrame

e Gianpaolo Annese

MARANELLO (Modena)

È troppo alto il rischio che Pamela Andress possa sottoporre qualcun altro a un ritocco estetico ’abusivo’. Per questo, su richiesta del pm Pasquale Mazzei, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari per la 52enne transgeneder brasiliana ingata per la morte di Samanta Migliore, uccisa da un trattamento col silicone al seno, effettuato in casa a Maranello. A far scattare la misura cautelare la testimonianza di una donna, acquista nei giorni scorsi dai carabinieri, che ha raccontato di come la Andress, nel 2013, l’abbia sottoposta a Napoli a un ritocco con silicone ai glutei, dall’esito disastroso.

Così giovedì pomeriggio i carabineri di Sassuolo hanno eseguito la misura cautelare, emessa appunto per rischio di reiterazione del reato, accompagnando Andress a scontare i domiciliari nella sua casa di Napoli. "Il marito di Samanta ora è più sereno perché sa che la Procura di Modena sta facendo tutto il possibile per arrivare alla verità", commenta l’avvocato Daniele Pizzi che rappresenta appunto Antonio Bevilacqua, rimasto vedovo a poche settimane dal matrimonio. Era il 21 aprile scorso quando la donna, già madre di 5 figli, ha accolto in casa Pamela Andress per sottoporsi a un trattamento al seno con iniezioni di silicone, pratica vietata in Italia. La 35enne, però, si è sentita subito male, per poi morire tra le braccia del marito. Pamela, scomparsa nel nulla, si era costituita il giorno dopo ai carabinieri e ora è indagata per morte come conseguenza di altro reato (cioè esercizio abusivo della professione medica) e omissione di soccorso aggravata dalla morte della vittima.

L’autopsia, inoltre, parla chiaro. Il consulente nominato dalla Procura ha individuato la causa del decesso di Samanta in un "meccanismo esiziale (cioè che crea danni) di tipo embolico" attivato dalla iniezione nel seno destro della donna di un fluido semioleoso, una specie di silicone. In particolare, il medico legare ha individuato nella zona trattata una gran quantità di questa sostanza, circa 300 centimetri cubi del fluido semioleoso che sarà oggetto di una ulteriore analisi analitica. L’avvocato Pizzi riferisce inoltre di essere in attesa di riscontri da parte della Procura sulla richiesta avanzata di un ‘accertamento tecnico non ripetibile’ alla presenza di tutte le parti all’interno della camera dell’appartamento di Maranello, dove è morta la 35enne: "Quel luogo può raccontarci tanto di quello che ha subito Samanta".