Giovedì 25 Aprile 2024

Bari, 8 casi di morbillo in ospedale. "Forse infezione da figlia di genitori no-vax"

Una bambina di 10 anni potrebbe aver innescato una catena di contagi. I casi all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Il ministro Grillo: "Non abbassiamo la guardia"

Medici

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Bari, 11 novembre 2018 - Otto casi di morbillo sarebbero stati accertati nell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, un nono è molto probabile e c'è il rischio che possano essercene altri. E il contagio potrebbe essere avvenuto dal figlio di genitori 'no-vax', secondo quanto pubblicato su "La Gazzetta del Mezzogiorno". Il focolaio epidemico - si legge nell'articolo - sarebbe scoppiato - a quanto pare - anche per via della tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge: il caso indice, quello da cui tutto è cominciato presso l'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, non sarebbe stato segnalato per tempo alle autorità di igiene pubblica.

Una bambina di 10 anni, figlia di genitori anti-vaccini, potrebbe dunque aver innescato una catena di contagi. Che ha riguardato anche un bimbo di 11 mesi, ricoverato nello stesso reparto per otite e ora alle prese con una malattia molto grave. 

Il nuovo focolaio di morbillo, su cui sono ancora in corso accertamenti da parte delle autorità sanitarie nazionali e locali, "evidenzia come il nostro Paese abbia ancora molto da fare per giungere ad eliminare questa patologia". Il ministero della Salute ha accelerato la predisposizione di un nuovo Piano per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita che già esisteva, ma che non era più aggiornato dal 2011. "Sul morbillo non possiamo abbassare la guardia. Pochi mesi fa l'Oms ci ha richiamati proprio sui dati di copertura vaccinale che sono ancora troppo bassi. Occorre raggiungere in modo più efficace i soggetti suscettibili offrendo il vaccino anche agli adolescenti e ai giovani, che restano i soggetti più esposti al contagio, e al contempo mettere in campo azioni standardizzate e puntuali per prevenire la trasmissione negli ambienti a maggior rischio epidemico" dichiara il ministro della Salute, Giulia Grillo.