Monossido killer: due morti a Verona, uno a Cuneo. Oltre 20 intossicati in pochi giorni

Due ragazzi hanno perso la vita in una casa vacanza. Un anziano è deceduto a Cuneo. Un'altra persona morta a Ventimiglia la sera di San Silvestro

Ambulanza (Newpress)

Ambulanza (Newpress)

Roma, 2 gennaio 2017 - Tragedia in vacanza in provincia di Verona. Due ragazzi sono morti e due giovani sono rimaste intossicate a causa delle esalazioni di monossido di carbonio in una casa a Ferrara di Monte Badolo. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti i vigili del fuoco e i Carabinieri di Caprino Veronese. Le due giovani sono state trasportate in ospedale con l'elisoccorso per le cure: non sono in gravi condizioni. Mentre per i due ragazzi, due italiani di età compresa tra i 20 e i 25 anni, non c'è stato niente da fare. A causare le esalazioni, secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, il cattivo funzionamento di un braciere che i quattro avevano usato per riscaldarsi nella casa, un'abitazione singola in via Cà di Sotto usata per le vacanze. 

Sempre oggi a Cuneo un uomo di 67 anni è stato trovato senza vita nel suo appartamento in corso Dante. Anche per lui, secondo i primi accertamenti degli operatori del 118, sarebbe stata fatale un'intossicazione da monossido.

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DECINE DI INTOSSICATI - Il monossido ha causato oltre una ventina di intossicati tra la notte di San Silvestro e Capodanno e ha provocato la morte di un anziano a Ventimiglia. Durante il cenone del 31 dicembre otto turisti italiani sono stati soccorsi con sintomi di avvelenamento nella località di Oies, frazione di Badia in Alto Adige. L'allarme è scattato attorno alle 22 perché gli otto turisti sono stati improvvisamente colti da malori e nausea. Sul posto sono state inviate cinque ambulanze e due auto mediche. Trasportati negli ospedali più vicini di Brunico e Bressanone, sono stati successicamente trasferiti nel centro iperbarico dell'ospedale San Maurizio di Bolzano. Sempre il 31 dicembre, a Pistoia, quattro giovani sono rimasti intossicati da monossido di carbonio in un'abitazione a Melo di Cutigliano, sull'Appennino. I quattro verso le 13.30 si sono presentati direttamente al pronto soccorso dell'ospedale di San Marcello Pistoiese dicendo di accusare dei malori. Gli accertamenti medici hanno rilevato che erano rimasti intossicati probabilmente da esalazioni. 

A Bologna la scorsa notte un braciere lasciato acceso per difendersi dal freddo, perché il riscaldamento non funzionava bene, ha fatto finire in ospedale un'intera famiglia di origine filippina. In sette, fra i quali quattro minori, sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio che si è sprigionato dal braciere, a quanto pare privo di qualunque tipo di sfiato per permettere ai fumi di disperdersi, acceso in un appartamento all'ultimo piano di un condominio in via Martiri di Monte Sole, in zona Arcoveggio. L'allarme è stato lanciato da uno dei familiari che, sentendosi male ha capito che qualcosa non andava. Grazie al rapido intervento dei soccorsi nessuno è in gravi condizioni.

E' invece finito in tragedia il Capodanno di una coppia di anziani intossicati in casa a Ventimiglia. La fuoriuscita di monossido di carbonio da un termoconvertitore a gas è costata la vita a Alberto Vellano, 77 anni, di Torino, mentre la moglie, Patrizia Biamonti, 69 anni, originaria di Alassio (Savona), è stata trasferita in camera iperbarica. La tragedia si è consumata in un appartamento di corso Montecarlo, in frazione Mortola. I due coniugi, che abitano nel capoluogo piemontese, erano scesi in Riviera per trascorrere la fine dell'anno. Alcuni amici di famiglia, con i quali avevano un appuntamento, non avendo più notizie di loro si sono presentati a casa e hanno aperto la porta con una copia delle chiavi in loro possesso. I due sono stati trovati stesi sul letto, con il cane moribondo. Il marito era già morto. L'appartamento è stato messo sotto sequestro dai vigili del fuoco. Secondo quanto appreso, all'origine dell'intossicazione potrebbe esserci un malfunzionamento del termoconvertitore a gas che genera aria calda con i fumi che sono stati scaricati dentro l'alloggio per la presumibile rottura di un condotto di scarico.