Monoclonali al palo per la privacy "La sperimentazione si farà all’estero"

Lo sconforto di Rappuoli: il Garante ci ostacola, un’impresa trovare volontari

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"L’ho detto anche a qualche ministro del Governo, le norme sulla privacy in Italia ostacolano la ricerca e lo sviluppo dei farmaci contro il Covid. Il Garante è un freno per la salute". Rino Rappuoli, capo globale della ricerca Gsk e responsabile dei vaccini, oltre che padre degli anticorpi monoclonali Tls, i più promettenti come terapia anti Covid, è sfiduciato. Lo scienziato sta preparando la ’fuga all’estero’ per concludere la sperimentazione.

Quali sono i dati? Non avete volontari sufficienti?

"La fase 1 della sperimentazione si era chiusa con risultati promettenti e nei tempi giusti. Per la fase 2 e 3 abbiamo bisogno di 800 pazienti positivi ai quali somministrare gli anticorpi e l’effetto placebo. Ma dopo 7 mesi siamo a quota 280 volontari".

Come mai cosi pochi?

"Le norme sulla privacy impediscono ai centri per la sperimentazione di avere i nomi dei positivi. La Toscana ha trovato un escamotage: fa firmare un consenso informato al momento del tampone. Così siamo riusciti nei tre centri di Pisa, Firenze e Siena, a reclutare oltre 200 volontari. Altri 50 sono stati trovati a Parma, gli altri centri hanno fatto poco".

Potreste esportare il modello toscano nelle altre Regioni...

"Ci vuole tempo, capacità diplomatica e rapporti politici. In America la sperimentazione sarebbe già conclusa".

Cosa conta di fare per superare i ritardi ed evitare il Garante della privacy?

"Vorremmo concludere l’interim in Italia, arrivare a 400 pazienti. Sottoporre i dati parziali alle autorità regolatorie. E poi programmare il resto della sperimentazione all’estero. Reclutare i pazienti sarà più facile e veloce".

Pino Di Blasio