Giovedì 18 Aprile 2024

"Qui ci sono ebrei", scritta choc a casa del figlio di un'ex deportata

Scritta antisemita a Mondovì, sulla porta dell'abitazione di Aldo Rolfi

La scritta 'Juden hier' apparsa sulla porta di Aldo Rolfi

La scritta 'Juden hier' apparsa sulla porta di Aldo Rolfi

Cuneo, 24 gennaio 2020 - "Juden hier", ovvero "qui ci sono ebrei" è stato scritto sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, una delle grandi voci dell'orrore dei lager.

La scritta antisemita, come accadeva nelle città tedesche durante il nazismo, è comparsa nella notte appena trascorsa a Mondovì (Cuneo) sulla porta della casa dove la donna ha vissuto sino alla morte, nel 1996. La via dove sorge la casa è stata intitolata proprio alla Rolfi pochi anni fa. I proprietari dell'abitazione hanno denunciato l'episodio ai carabinieri. Indaga anche la Digos di Cuneo. 

La foto della scritta è stata postata su Facebook dallo stesso Aldo Rolfi, con scritto: "La porta d'ingresso di casa mia questa mattina, l'indomani dell'uscita di un mio articolo per il 27 gennaio..."."L'emergenza odio è colossale, palpabile in tutti i campi. La mente torna a notti buie e vergognose della nostra Storia recente", aveva scritto Rolfi sull'ultimo numero del settimanale Provincia Granda.

Staffetta partigiana, dopo la deportazione, Lidia Beccaria Rolfi lavorò per l'Istituto Storico per la Resistenza di Cuneo e per l'Associazione nazionale ex deportati. Nel '78 scrisse 'Le donne di Ravensbruck', prima opera in italiano sulla deportazione femminile nei campi di concentramento della Germania nazista. Nel '97 uscì (postumo) 'Il futuro spezzato', un saggio sull'infanzia durante la dittatura, con l'introduzione di Primo Levi. Peraltro la famiglia Rolfi non è di origine ebraica.