Mercoledì 24 Aprile 2024

Moglie uccisa, lui in cella Ha dato l’sos dopo 48 ore

Arrestato il marito, già condannato per mafia. Il pm: "L’alibi non regge". La difesa: "Per due giorni ha cercato di capire cosa fosse successo"

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di Nino Femiani

Al suo racconto gli inquirenti non credono affatto. Non ritengono possibile che Leonardo Fresta, 40 anni, abbia scoperto venerdì sera il cadavere della moglie, Deborah Pagano (il vero nome era però Catena), 32, uccisa, e se ne sia stato zitto per 48 ore. Ritengono impensabile che l’uomo sia rimasto sotto choc per due giorni, come argomenta il suo avvocato, senza riuscire a chiamare polizia e 118. Per questo motivo, dopo un lungo interrogatorio, lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio. Sarebbe stato lui a uccidere Deborah, mamma di una bimba di pochi anni che si trovava dai nonni materni per il weekend a Letojanni. Sarà l’autopsia disposta sul corpo della Pagano a spiegare le cause della morte, apparentemente non dovuta a colpi di arma da fuoco o di lama (molte ecchimosi sul corpo).

"Il mio assistito ha trovato il corpo senza vita di sua moglie nella serata di venerdì – ripete l’avvocato Salvo La Rosa –, ha avvertito i soccorsi soltanto domenica perché per due giorni ha cercato di capire cosa fosse successo". Un alibi che non regge per gli inquirenti che, dopo un sopralluogo nella casa di via Principessa Mafalda, a Macchia, frazione di Giarre (Catania), lo hanno portato in carcere. "Per quello che risulta a noi – aggiunge il legale – la famiglia non aveva problemi e nessun contrasto c’era stato tra i due coniugi, che vivevano una relazione tranquilla". E a conferma del clima idilliaco ("Due anime e un solo corpo", dice la madre di lui) suggerisce di vedere i post della donna e le immagini in cui la coppia viene ritratta felice e sorridente.

L’ultima foto di famiglia risale al 16 giugno, in occasione del compleanno di Fresta. Deborah e Leonardo sono abbracciati davanti a una torta su cui è scritto: "Buon compleanno famigglia (la scritta in dialetto, ndr)" e su cui campeggia una foto di Marlon Brando truccato da Vito Corleone, il padrino di Francis Ford Coppola. Una citazione mafiosa che spinge a capire meglio chi è Fresta e qual è la storia che ha alle spalle. L’uomo ha, infatti, una fedina penale bella lunga. Nel 2016 fu arrestato nel blitz Kallipolis che ha documentato i nuovi assetti mafiosi dopo la morte del boss Paolo Brunetto. Due anni fa arrivò la condanna in primo grado a 10 anni per associazione mafiosa da parte del Tribunale di Catania. In attesa del processo di appello, era a piede libero.